Dos dela Fiora (2139m) e Punta dela Ucia (2212m)

Si giunge in automobile fin dopo il Monte Dasdana, dove parte lo sterrato per i laghetti di Ravenola; qui (2080m) si parcheggia nell’ampio spiazzo sulla sn della strada (per chi viene dal Maniva). Si scende per la ripida stradetta, ora sterrata, ora cementata, superando i due bei laghetti e giungendo alla malga Ravenola Vaga (1880m).

Di là dalla malga, a dx, parte, verso il fondo valle (Nord-Est), un sentiero (sentiero Roselli), che scende ripidamente (a tratti cementato) sul fondo valle, ed entra in una grande piana alluvionale, percorsa dal torrente Grigna, che si attraversa su di un ponticello, andando verso Nord. In fondo alla piana si giunge alla malga Mai (1800m – due malghe distanti cento metri). Dietro la prima malga parte un sentiero (all’inizio tracce) che sale verso sn e si addentra tra le conifere, sempre salendo in diagonale. Si incontra poi un piano inclinato verso dx che porta ad un bello spiazzo sopra malga Mai, con tracce di antichi stazzi. Da questo piano parte, verso sn un sentierino, con tracce di passaggio di cavalli, che porta ad un grande traverso che sale verso dx e che porta alla malga Ravenola Soliva. Qui troviamo una mandria di belle cavalle bionde. Attraversiamo il branco verso sn e ci portiamo sull’ampio dorso che sale da Ovest al Dos dela Fiora, nostra prima meta. All’inizio si sale piuttosto dolcemente, poi, quando la pendenza si fa più erta, tracce ci portano verso sn, sempre salendo diagonalmente, fino a portarci sulla cresta sommitale, che sale dolcemente da Ovest, fino a giungere alla vetta (2139m), ampia e tondeggiante. Proseguendo dall’altra parte si scende al Golet del Palot (2035m), un goletto che si apre tra le due cime del Dos dela Flora (la seconda, essendo una cresta piuttosto affilata, è riservata agli EE). Noi scendiamo subito verso dx (attenzione all’attacco del sentiero, un poco arretrato rispetto al cartello), verso malga Ravenola Soliva, che appare sotto di noi. Il sentiero, però, saggiamente non scende direttamente, ma traversa verso sn, per raggiungere la strada sterrata che scende alla malga più avanti, senza perdere quota. Si giunge così di là del Dosso, dove inizia la salita (ampia e comoda) verso la Punta dela Ucia (Ucia si traduce Ago, e non Auccia, come riportato beduinamente dalle carte).

Saliamo fino a giungere alla spalla del monte, alla dx della cima. Qui non ci facciamo sottrarre dalla pigrizia la salita alla bella vetta, 50m sopra di noi (2212m). Ritorniamo giù e, invece di seguire la cresta, innevata, fin sopra la Sella dela Ucia, (tra la Ucia ed il Dos dei Gai) dove si scende sulla strada asfaltata, ci spostiamo di poco verso sn e scendiamo per una valletta erbosa quasi priva di neve, dove ci fermiamo a mangiare, al riparo dal vento fastidioso che soffia oggi. Raggiunta poi la strada, la seguiamo fino alla macchina, con il solo fastidio della breve salita finale.

 

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Distanza totale: 9864 m
Altitudine massima: 2197 m
Altitudine minima: 1792 m
Totale salita: 599 m
Totale discesa: -629 m
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