periplo della val Traversante – Rul della Saetta (1140m)

 

E’ stato da poco aperto e ben segnato un sentiero (il 499), che percorre tutto il periplo della valle, stando parzialmente in cresta, ma evitando tutte le cime. Purtroppo, sia la carta Kompass, sia una nuova carta della Valle Sabbia (Comunità montana), fanno apparire che il sentiero, partendo ad Est da Collio, cali poi, scendendo ad Ovest, su Vobarno. Al contrario, il percorso ritorna perfettamente a Collio, con un perfetto giro ad anello, come mostrato sul tracciato GPS. Inoltre, buona parte del percorso, indicata su sentiero, avviene invece su carrabili montane, comode e ben percorribili.

Una osservazione: andando in montagna, era usuale che i percorsi passassero liberamente presso cascine o malghe, con il solo fastidio che gli occupanti uscissero invitandoti ad entrare a prendere un caffè. L’inciviltà dei tempi ha reso la montagna simile ad una prigione, dove le varie abitazioni sul percorso si cingono di reticolati e cancelli, ostruendo il tradizionale passaggio, sostituito da varianti per lo più improvvisate e scomode, quando non pericolose. Qui, in quel di Vobarno, la grettezza della popolazione di bassa valle si esprime tutta in queste case-fortificazione, dove il passante è visto come un nemico da osteggiare e tener ben lontano. Almeno in tre casi sul percorso, il vecchio transito è stato sbarrato dalla inospitalità dei proprietari (è mio, è mio…), costringendoci ad aggiramenti vari.

Abbiamo scelto il verso antiorario. A Collio, avviandosi per la valle del Traversante, subito dopo la prima erta salita, si trova sulla destra l’indicazione del 499. Poichè la strada è stretta, e non si può parcheggiare, si prosegue per 2 o 300m, fino a trovare qualche spiazzo utilizzabile (tanto, la strada in più la si recupera al ritorno). Il percorso inizia comodo, su stradella asfaltata. Dopo poco, però, bisogna proseguire diritti, su un tornante a destra (il segno è su un albero, 30 metri avanti il bivio). La strada inizia in discesa, ma subito si gira a destra e si ricomincia a salire. Qui si affronta un tratto di bosco, con varie giravolte per sentierini anche ostruiti da ramaglie, ma sempre ben segnati. Attenzione, però, a non perdere il segno, perchè il bosco è tutto percorso da varianti. Comunque, se non vedete più il segno, insospettitevi e tornate indietro. Alla fine, verso i 700m, su di un sentierino, con scarse o nulle indicazioni, si deve girare bruscamente a destra, all’indietro, e salire ad uno spiazzo sovrastante (si vedono gli impianti per la legna). Qui si trova una strada che porta ad una bella fontana (del Manni). Sulla sinistra partono due vie, che portano entrambe alla casa sovrastante, ben cintata e chiusa al passante (forse la cascina Trat, 692m). Salendo a sinistra di questa, si giunge ad una bella via carrabile, che sale da Gazzane di Roè Volciano. La si prende verso sinistra e si cammina, cammina, fino ad una seconda cascina, questa aperta al passo, a dx della quale si può salire al monte Selva, ritornando all’indietro. Proseguiamo invece diritti, senza lasciarci distogliere, e saliamo sulla cresta a destra, ai occasione di un roccolo. Ora il percorso divien sentiero e prosegue, in leggera salita, nel bosco, dove incontra, sulla destra, un sentiero che sale da S.Michele. Più avanti, il sentiero torna mulattiera, ed infine sbocca sulla strada che sale dal fondo valle alla cascina Pozze.

Giunti sotto la cascina, si trova sulla sn l’indicazione del 499 che prosegue per Gardoncello. Noi vogliamo però salire al Rul, per vedere la valle di Sur. Il percorso passava evidentemente accanto alla cascina per poi girare a sn, salendo comodamente per il crinale erboso. Ma tutto è sbarrato, e si deve prendere un sentierino che passa a sn del prato e si inerpica per il bosco. Pazienza: son poi solo 100m, prima in salita, poi in semipiano verso sn. Giunti al valico, constatiamo che il sentierino che prosegue per lo Spino è per esperti, perchè stretto, scivoloso ed esposto a dx. Invece vi è un percorso segnato, che sale al Forametto, che non appare sulle carte: buono a sapersi per un’altra volta. Torniamo indietro e prendiamo per Gardoncello. All’inizio è strada, ma divien subito sentiero. Si deve scendere per una cinquantina di metri, poi si risale. In venti minuti si arriva a Gardoncello (l’ulimo tratto, dopo uno stagno, è di nuovo largo. Si prosegue verso il Campuccio, ma appena prima dell’ultima salita, si trova il sentiero sulla sn che scende, con indicazione Corna delle Puse-Vobarno. Giù per un bel sentiero che costeggia il Campuccio da Est, fino a giungere a grandi tralicci: questo è la Corna dell Puse. Qui si può girare a sn, oppure proseguire diritti. I due percorsi si ri-incontrano poco prima di un roccolo, sotto la Corna Ceresole. A sn si va a S.Alessandro, nella valle dell’Agna, a dx torna all’indietro il nostro sentiero, che si porta fin sul crinale del costone che divide la valle di Collio da Vobarno. Passato un roccolo, si giunge ad un prato, alla fine del quale una bella casa (casa di Dolfo) ostruisce, come al solito, il passaggio. Una via sembra scendere verso dx. Noi, per non andare a Vobarno, come dice la cartina, perdiamo un poco di tempo a cercare inutilmente una variante nel bosco per Collio. Alla fine, rassegnati, sorpassiamo la casa, e troviamo l’imbocco di una bella stradella che ci porta, passo passo, fino al guado del Traversante, sotto l’Agriturismo. Da qui, per asfalto, fino al parcheggio.

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Distanza totale: 17035 m
Altitudine massima: 1158 m
Altitudine minima: 290 m
Totale salita: 1051 m
Totale discesa: -1035 m
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