“sulle aspre cime del monte Cauriol” (2492m), con GPS

“Dopo tre giorni di furioso combattere, al tramonto del 26 agosto 1916, gli Alpini del battaglione Feltre, con largo sacrificio di sangue, strapparono agli Austriaci questa cima”

da Ziano di Fiemme, ridente paesino da dove gli Austriaci, ai primi di settembre del 1916, sparavano con i 305 sul Cauriol in mano agli Alpini del Valbrenta, e con due colpi maldiretti annientarono un’intera compagnia di Bosniaci all’attacco delle nostre posizioni, dando così termine al tentativo di riconquista, si prende la strada per Sadole, subito a sn al di là del ponticello sull’Avisio, e poi a destra per il rif.Cauriol. La strada sale erta ma larga, comoda e senza problemi, anche nel secondo tratto non asfaltato, fino al rifugio ed al vicino agriturismo di Malga Sadole, dove si parcheggia (1592m).

Si prosegue sul fondo valle per la carrareccia fino al Baito del Marino (1796m), passando per il Pian delle Maddalene (1712m), dove lasciamo sulla sn il sentiero per il Cardinal, che torreggia sopra di noi. Nel frattempo Cauriol e Cauriol Piccolo si sono già mostrati nella loro imponenza. Al Baito si trova una presa d’acqua alla quale potrete attingere, ora od al ritorno (è l’ultima acqua che si trova, pur essendo questi monti silicei). Qui la strada finisce e, girando a destra, inizia un sentiero che, con ampi tornanti, sale fino al passo Sadole (2066m). Noi però, avendo scelto, su suggerimento del rifugista cauriolense, il percorso orario, giunti poco sotto il passo (10min), al Pian dei Maseroni (2027m), giriamo a sn per la Via degli Austriaci (proseguendo, avremmo invece percorso la Via degli Italiani, che seguiremo in discesa).

Le due vie, infatti, si ri-incontrano alla selletta Carteri (2342m), poco sotto la vetta. La Via Austriaca consiste in una larga strada selciata, attraverso la quale si saliva dal passo Sadole, dove stavano i baraccamenti dei Lanschuetzen tirolesi. Quella italiana, al contrario, è un sentierino piuttosto malridotto, che, nell’erto tratto sotto la selletta Carteri, percorre la via dell’assalto del battaglione Feltre, che, con l’appoggio dei pezzi da 65mm portati in prima linea a spalle, ebbe ragione della resistenza austriaca.

La Via Austriaca passa pianeggiante sotto le pendici rocciose del Piccolo Cauriol, e, giunta ai piedi del canalone pietroso che sale alla selletta Carteri, abbandona sulla sn la strada che sale alla Forcella del Cardinal  e inizia a salire verso dx, con regolare pendenza ed ampi tornanti. Purtroppo numerose frane hanno reso difficoltoso il cammino, che, nel tratto intermedio deve superare grossi pietroni, anche se senza eccessive difficoltà. Nell’ultimo tratto, un sentierino ben scavato supera con tornanti stretti la pendenza erbosa e porta alla selletta Carteri, così chiamata in onore del ten.Attilio Carteri, qui caduto nell’assalto del 26 agosto 1916.

La selletta sta tra la vetta del Cauriol, ad Est (a sn per noi) ed il Cauriol Piccolo ad Ovest, qui ridotto ad un ammasso di sassi dalle cannonate che abbassarono la vetta del Cauriol di ben 6 metri.

Dalla selletta Carteri parte il sentiero per la vetta, che si erge 150 metri più in alto. Questo non presenta particolari difficoltà, perchè ben tracciato e disegnato, e senza particolare esposizione. Nel primo tratto si segue la cresta, larga e comoda; poi si zigzaga ed infine si aggira la vetta da dx. Occorre però stare bene attenti ai segni, perchè vi si offrono numerose tracce alternative, talora scorciatoie, che possono presentare passaggi di primo grado: salendo per il sentiero, ho messo la mano per terra una sola volta, per superare un gradino troppo alto, ma in discesa ho perso subito la traccia segnata e sono sceso un poco col sedere, rientrando nel percorso appena più in basso. Nulla di preoccupante, ma non si deve inciampare o, peggio, gettarsi direttamente nel vuoto.

Detta la preghiera di vetta in ricordo dei valorosi di entrambe gli schieramenti, si ridiscede alla Carteri e si prende il sentiero Italiano, che va giù piuttosto deciso e un poco franoso, dalla parte opposta da dove siamo saliti (nessun pericolo, si è su un declivio erboso). Cento metri più sotto, si apre una bella conca dove poter sostare e crogiolarsi al torrido sole di fine luglio. Poi si scende ancora un poco, quindi il sentiero si spiana e, girando verso dx, trascorre sotto il Cauriol Piccolo (parallelamente al tratto austriaco dall’altra parte), fino al Passo Sadole (2066m). Nell’ultimo tratto, alcune franette terrose sono superate abbastanza bene, dal sentiero ben ritracciato.

Al Sadole, appena dietro il passo, numerosi baraccamenti in pietra testimoniano della permanenza di truppe. Si ridiscende in breve al bivio dei Pian dei Maseroni, dove si chiude l’anello e si ripercorre il sentiero dell’andata, fino al parcheggio. Caffè al Bar.

disl.: 900m; difficoltà E, EE nell’ultimo tratto, da selletta Carteri alla vetta; il percorso è tutto ben segnalato.

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Distanza totale: 15334 m
Altitudine massima: 2451 m
Altitudine minima: 1589 m
Totale salita: 904 m
Totale discesa: -912 m
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