de inquirenda: di cosa possiamo essere certi

Le certezze immediate

Possiamo essere certi delle cose di cui abbiamo una esperienza diretta in forma chiara e distinta, come diceva Cartesio. Le uniche cose di cui abbiamo esperienza diretta e la cui esistenza possiamo perciò enunciare immediatamente sono le realtà interiori dell’IO. Noi siamo perciò certi:

 

  • Della nostra esistenza
  • Del nostro pensiero
  • Della nostra volontà
  • Dell’esistenza di sensazioni che ci appaiono come provenienti dall’esterno.

 

Immediatamente dopo siamo certi della verità delle asserzioni logiche e matematiche (analitiche), ma solo perché frutto di una costruzione totalmente interiore: siamo cioè sicuri della funzionalità della nostra Ragione.

 

Pensiero e Sensazioni

Pochi hanno consapevolezza di questo semplice fatto, immediatamente constatabile:

noi non veniamo mai a contatto, nell’intero corso della nostra vita, con il mondo esterno, con la materia; noi contattiamo solo il nostro pensiero.

Anzi, noi siamo sempre a contatto con il nostro pensiero, e solo con esso.

Il Pensiero è l’unica cosa della cui esistenza siamo certi, anzi, quella di cui siamo sommamente certi!

( Con Pensiero intendiamo qui l’insieme dei 4 punti citati sopra: autocoscienza; pensiero; volontà e sensazioni)

Le sensazioni ci appaiono come qualcosa di diverso dal pensiero perché non sono condizionate dalla nostra volontà, ma esse stesse sono pensiero.

Dice Hegel: ”esiste il pensiero e l’altro dal pensiero: ma l’altro dal pensiero è pensiero esso stesso!”

Anche nell’interpretazione più materialista, noi percepiamo tutto nel nostro cervello, non nel mondo esterno, e neppure negli organi di senso!

 

Noi siamo come i guardiani di un edificio che sorvegliano sale ed ambienti su dei monitor.

I guardiani non escono mai dalla camera di controllo in cui sono chiusi, e possono solo confidare che quello che vedono sui monitor corrisponda a ciò che accade fuori.

Ma la nostra situazione è più radicale: i guardiani infatti vedono sul monitor un’immagine conforme al mondo esterno, quello che vedrebbero se potessero guardare fuori.

Noi invece non vediamo né percepiamo alcunché di conforme a quello che immaginiamo essere il mondo materiale.

Le sensazioni (o meglio, le rappresentazioni che ne abbiamo) sono pensiero, ma ancor di più esse non sono pensiero di cose materiali, ma di cose della natura del pensiero.

Infatti noi percepiamo colori, rumori, suoni, odori, caldo e freddo, sensazioni tattili: nessuna di queste cose esiste nella materia.

La materia è solo estensione e movimento (o, perlomeno, così la immaginiamo): non ha colori, non ha suoni o rumori, non è né calda né fredda: queste rappresentazioni esistono solo nella nostra mente, e come tali sono solo pensieri aventi natura di pensiero: se la nostra mente non esistesse, non esisterebbero!

Un quadro di Raffaello o una sinfonia di Beehtoven, per quello che valgono maggiormente cioè per come li percepiamo,  esistono solo nella nostra mente.

Invece noi non percepiamo in alcun modo la struttura della materia così come essa è nella realtà (o almeno come crediamo che essa sia).

 

Corpo ed Azione

Tutte le nostre rappresentazioni sono pensiero, ma anche le nostre azioni noi le viviamo solo nel nostro pensiero.

Esiste una particolare zona del mondo esterno (o meglio, di ciò che appare tale alla nostra mente) che ha funzione intermedia tra il pensiero volontario e il pensiero involontario (sensazioni)

Questa zona è il nostro corpo. Quando noi vogliamo che esso si muova e faccia qualcosa, esso si muove e fa quello che noi vogliamo. Per altri aspetti, invece, esso risente della legge fisica che caratterizza il mondo esterno.

Attraverso il nostro corpo noi possiamo agire su quella parte del nostro pensiero che appare come “mondo esterno” e che, pur esistendo nella nostra mente, non obbedisce alla nostra volontà.

Ma ciò che a noi appare della nostra azione è sempre e solo relegato nella nostra mente: la volontà agisce direttamente sul pensiero propriamente detto (volontario), ed attraverso il nostro corpo su quell’altro pensiero costituito dalle sensazioni.

Noi ci vediamo agire, ma sempre e solo nel nostro pensiero!

Il nostro io e la nostra mente ci appaiono comunque sempre separati dal nostro corpo, che non partecipa dell’autocoscienza, della volontà e del pensiero, e neppure delle rappresentazioni causate dalle sensazioni.

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