de universis: Illuminismo

Il fatto

Nella sua allocuzione svolta a Monaco di Baviera l’11 settembre 2006, papa Ratzinger afferma che i popoli non occidentali (tra cui gli Islamici), temono dell’Occidente non la Tecnica, la Cultura o la Libertà, ma la corruzione e l’assenza di Dio.

 

Confondere valori con frivolezze

Questa asserzione è a mio vedere giustissima, in quanto la cultura, o meglio, la pseudo cultura laica europea, avendo perso di vista le radici teoriche e culturali dei valori occidentali, li ha ridotti ad un libertinismo da operetta, e con questo pretende di parlare ai popoli asiatici od africani, per convertirli a questa visione delle cose.

Ogni qual volta si parla di modello occidentale, si parla di minigonna, di libertà della donna intesa come possibilità di mostrare porzioni più o meno ampie di pelle e ciccia ballonzolante, di possibilità di uscire la sera per recarsi in locali notturni e ingerire dosi vuoi di alcool, vuoi di pasticche di ignota provenienza, ed altri comportamenti simili: questo è il metro di misura con cui valutiamo il grado di cultura democratica e laica di un popolo.

Mostriamo veli o burka come segni di arretratezza, contrapponendo belletti e rossetti come segni di civiltà ed emancipazione.

Quando si sta su un livello un poco più elevato, allora si parla di abolizione della pena di morte, ma non si riesce a motivarla se non con generici appelli alla modernità od al senso di umanità che dovrebbe muoverci, argomenti assolutamente incomprensibili a popoli non cristiani, e che non vengono spiegati alla luce di quel principio che ha portato noi ad accoglierli e farli nostri, e cioè la sacralità della persona e quindi della vita umana, valore assolutamente metafisico ed inspiegabile da parte della cultura laica.

Si vede pertanto, su questo argomento, solamente la corsa alla più triviale retorica del buonismo compassionevole, che non fa alcuna breccia in chi non vuole essere buono a vanvera, non avendo neppure tale concetto tra i suoi valori tradizionali.

Nessuno fa notare che l’occidente ed i suoi valori esistono da duemila o tremila anni (a seconda di dove li si vuol fare iniziare), mentre questi comportamenti sono solo degli ultimi decenni, compresa l’abolizione della pena di morte, che addirittura non ci vede neppure tutti concordi nel mondo occidentale: secondo la cultura laica la nostra civiltà sembra iniziata giusto da cinquant’anni, se non da dieci-venti, mentre prima eravamo agli stessi livelli di coloro che oggi vogliamo incivilire, visto che su queste cose ci comportavamo esattamente come loro oggi.

 

Il confronto è possibile solo su valori veri

Invece l’occidente aveva ed ha i suoi valori, in termini assolutamente differenti da questi tanto strombazzati; solo che i laici li hanno dimenticati.

Ma se così fosse, e così diamo loro ad intendere, questi popoli hanno mille volte ragione a mandarci cordialmente a quel paese: con questi discorsi non si converte nessuno, tanto meno un buon musulmano.

La strada di possibile dialogo e convergenza con queste culture è quella di parlar loro di Dio e dei valori spirituali che hanno portato l’occidente a reputare Ragione e Libertà doni inalienabili fatti da Dio all’uomo, e quindi non sottraibili da parte di nessuno: questo discorso, a differenza di altri, può essere accolto anche da loro, alla luce dei loro credo religiosi e culturali.

Anche l’Islam accetta la Bibbia come testo sacro, ed è quindi il versetto 27 della Genesi che può costituire terreno di incontro delle due civiltà, portandoli a quella visione liberale contenuta nella dichiarazione di indipendenza americana.

E Dio creò l’uomo a sua immagine e somiglianza

A sua immagine e somiglianza lo creò

E lo creò maschio e femmina

Genesi, 27.

 

Noi crediamo certe ed evidenti queste verità: che ogni uomo è stato dotato dal suo Creatore di diritti inalienabili…

Dichiarazione di Indipendenza, 1776.

 

Le critiche laiche

Al contrario, il solito culturame nostrano ha criticato Ratzinger perché ha parlato di Dio e non dei valori dell’Illuminismo, cioè Ragione e Libertà, o Dignità della Persona.

Queste asserzioni derivano da una ignoranza ormai abissale ed intollerabile in persone che si autoreferenziano come i detentori unici della cultura.

I valori dell’Illuminismo di cui parlano sono i classici valori cristiani, di cui parla già Giustino, il primo apologeta, nel 150 d.c., e che Dante riassume mirabilmente nei versi:

Lume v’è dato a bene ed a malizia

E libero voler..

Dante, Purgatorio, XVI, 75.

 

L’Illuminismo fece dei valori cristiani tradizionali la sua bandiera, in chiave polemica con le organizzazioni politiche e religiose del tempo.

Con Ragione e Libertà l’Illuminismo non inventò nulla: si inventò invece, ma solo in epoca rivoluzionaria, la dea Ragione, con la quale pose fine ad ogni ragionevolezza.

Solo in un secondo tempo, e ad opera di figure secondarie, come de la Mettrie e d’Holbach, sfociò nel materialismo, perdendo così la chiave di questi valori, cioè la base metafisica di questi.

Il risultato è stato, dal punto di vista storico, il Terrore, Napoleone, e poi le ideologie del novecento.

Dal punto di vista filosofico, la trasformazione in movimento materialista dell’eredità dell’Illuminismo ha portato al ritorno del determinismo, ed alla ragione debole, cioè alla asserita incapacità della ragione ad ergersi giudice del Bene e del Male: quello che viene oggi spesso chiamato Relativismo Etico, ma che in realtà si estende alla impossibilità di comprendere anche la Natura e la Scienza.

Così, da esaltatore della Ragione e della Libertà, l’Illuminismo si trasforma nell’affossatore dei due valori chiave dell’Occidente.

 

Inanità di ragione e libertà laiche

In questo modo l’Illuminismo è giunto alla distruzione dei suoi due valori più esaltati.

La Libertà non ha senso per un credo determinista, che pensa che tutto ciò che succede, doveva succedere (compreso il toccarsi il naso), perché conseguenza di modificazioni elettro-chimiche del cervello.

La Ragione, a sua volta, se frutto del funzionamento meccanico del cervello, a sua volta frutto di una evoluzione casuale, filtrata solo da sopravvivenza e riproduzione, non è in grado di ergersi a giudice di nulla, se non degli argomenti che ne hanno guidato lo sviluppo: cibo attività riproduttiva e organizzazioni sociali di autodifesa. Guarda caso, proprio di quello che questa cultura solamente sa proporci in continuazione.

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