la val di Genova ed il rifugio Lobbia Alta (3040m)

La val di Genova chiude a Nord l’Adamello trentino, così come la val Daone lo delimita a Sud.

Convalle della val Rendena, è percorsa dal fiume Sarca, che vi nasce.

Valle lunghissima, 17 km percorribili in automobile, da Carisolo (808m) al rifugio Bedole (1641m) , ha un andamento sinuoso, da Est ad Ovest, salendo. Il traffico automobilistico vi è limitato e regolamentato (vi si accede solo fino ad una certa ora al mattino), ma vi è anche un servizio navetta nei mesi estivi.

Divide il gruppo dell’Adamello (a Sud) da quello della Presanella (a Nord), ed è quindi ricchissima di escursioni e passeggiate possibili, diramandosi a sua volta in numerose convalli.

La testata di valle va verso Sud, e riceve contemporaneamente ben due ghiacciai, quello dell’Adamello a Est e quello della Lobbia, divisi dalla catena delle Lobbie-monte Fumo.

Per quanto riguarda l’Adamello, essa dà accesso ai rifugi Mandrone e Lobbia Alta “ai Caduti dell’Adamello”

Per l’eccessiva ricchezza delle mete possibili, ci esimiamo da una descrizione completa, limitandoci a documentare una salita al lago di Lares, dal quale è poi possibile salire al bivacco Laeng sotto il Cavento, ed una salita al rifugio Lobbia Alta, passando per il rif.Mandrone, conclusa con l’ascensione alla sovrastante cima Lobbia Alta (3196m), in occasione del Pellegrinaggio in Adamello degli Alpini del 2006.

Citiamo solo il bivacco Roberti (2205m), in val di Nardis, che permette una ascensione alpinistica alla Presanella, il sentiero naturalistico Marchetti, in val di Seniciaga, la salita al passo delle Toppette, in val Folgorida, oltre al fascinoso sentiero delle Cascate, per cani e porci, a fondo valle.

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Lago di Lares (2650m). Si parcheggia presso la malga Genova, a 1100m circa di altitudine, e si imbocca il sentiero di salita, sulla sinistra di una bella cascata. Si risale, da Nord-Est a Sud-Ovest, la val di Lares, per un sentiero segnato, che ci porta, dapprima, alla m.ga Lares,a 1891m.

Qui si attraversa una spianata semipaludosa, facendo attenzione ai segni, non evidentissimi, fino a riprendere la salita, dapprima tra vegetazione abbondante, poi su terreno aperto, fino a raggiungere il lago, che si trova ai piedi della vedretta di Lares, che lo costeggia addirittura sulla sinistra, più in basso, divisa dal lago da una collinetta morenica.

Sopra il lago, l’ampia cerchia che va dal Carè Alto al Crozzon di Lares, con in centro il Cavento ed il bivacco Laeng, 500 metri più in alto.

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Rifugio Lobbia Alta “ai Caduti dell’Adamello” (3040m). Il rifugio è forse la base di partenza più nota e frequentata per la vetta dell’Adamello e per l’intero gruppo, visto che sorge tra i due ghiacciai principali, quello dell’Adamello-Pian di Neve e quello della Lobbia.

Si trova in provincia di Trento, ma è curata particolarmente dal CAI di Brescia (i tesserati CAI bresciani si tassano di una quota annua specifica per il mantenimento del rifugio, senza averne alcun beneficio in caso di pernottamento o transito).

Si sale dal rifugio Bedole, parcheggiando, purtroppo, cento metri sotto, e si segue un percorso (ben segnato ed indicato) che sale dapprima verso Nord, poi gira ad Est, raggiungendo il rif.Mandrone (2449m). Dal Mandrone si scende per circa 100m fino a dei bei laghetti,, girando decisamente verso Sud, e poi salendo un primo gradino morenico fino a quota 2600m  (circa). Qui gira ad Est, attraversando in piano il ghiacciaio dell’Adamello, fino a portarsi ai piedi del vallone che sale a Sud di cima Lobbia Alta e porta al p.so della Lobbia ed al vicino rifugio. (naturalmente, sul ghiacciaio i segni non ci sono, e si prosegue a vista o seguendo le numerose tracce).

Dal Bedole è possibile salire direttamente alla Lobbia per il percorso attrezzato del Mattarot, che sale direttamente verso Sud, e che è da considerarsi semi-alpinistico. Da accesso al ghiacciaio della Lobbia e si giunge al rifugio attraverso l’omonimo passo.

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Cima Lobbia Alta (3196m). Si innalza immediatamente dietro il rifugio (Nord-Est), e vi si sale per un percorso segnato, arrampicandosi per massi. Vi si gode di un amplissimo panorama sull’intero gruppo e sulla Presanella.

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bivacco Vittorio Roberti  (2205m). Dedicato al conte Vittorio Roberti di Castelvero, giovane di 21 anni, che scomparve sul Corno di Bedole nel 1945, il cui corpo fu recuperato nell’agosto del 2005, il bivacco Roberti offre rifugio per chi, volendo salire alla Presanella per la bella valle di Nardis, non se la sente di affrontare i 2650 metri di salita tutti in una volta.

Rimanendo chiuso nella valle, circondato da alti monti rocciosi, non offre ampi panorami, neppure verso la Presanella, cosicchè, credo, non vale la fatica dell’ascesa per chi non voglia proseguire oltre.

Si parte appena prima delle cascate Nardis, all’inizio della val di Genova, a 900m, al parcheggio di Ponte Verde, per un sentiero indicato, che rivela a tratti l’antica mulattiera. Si sale per una costa boscosa molto erta, con pendenza costante ma sostenuta, fino ai 1450m della malga Nardis, dove la valle si apre per un breve tratto, prima di affrontare un altro salto, da dove scende una seconda cascata. La malga consta di un edificio tenuto a bivacco dal comune di Giustino, e di una bella stalla.

Il percorso prosegue su sentiero che sale deciso sul fianco dx (sn orog) della vallata, per poi trascorrere a sn, giunto verso i 2000m, dove porta alla malga Mandra dei Fiori.

Poco prima della malga, appare il bivacco 200m sopra la testa, affacciandosi da un costone che sale in mezzo alla valle, e che offre buona protezione alle valanghe. Qui il sentiero sale diritto e molto erto, fino all’edificio, con bella fontana, purtroppo solamente gocciolante, al nostro arrivo. Siamo perciò saliti di altri 100m, per poi scendere brevemente a dx al fondo valloncello, dove attingere al ruscello.

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cima Lobbia Alta

30 luglio 2006; al mattino, salita alla cima Lobbia Alta, prima di colazione: splendidi panorami

al rifugio Lobbia Alta

salita alla Lobbia dal Mandrone in occasione del Pellegrinaggio alpino in Adamello

lago di Lares

le immagini descrivono una salita al lago di Lares, mentre le prime quattro sono state scattate in altra occasione da un amico