i monti di Colere

Con questa espressione intendiamo quella cerchia di vette calcaree che vanno dal passo della Manina (1796m), che unisce Vilminore a Valbondione in val Seriana, e scende dapprima verso Sud per poi girare ad Est e terminare al passo della Presolana (1297m). Ne fan parte il monte Pizzol (2170m), il Barbarossa (2146m), il p.zo di Petto (2270m), il Vigna Vaga (2332m), il Ferrante (2427m) ed infine il pizzo della Presolana (2521m). Tutti questi monti sono raggiungibili anche dalla val Seriana, e pertanto possiamo vederli trattati anche in altre sezioni (come il Ferrante in Val Zurio o la Presolana

1) alla Croce del pizzo di Petto (2100m) con traccia GPS. Questa Croce è posta non sulla vetta del pizzo, ma su una propaggine della cresta orientale che scende tra le malghe Barbarossa e la val Conchetta. Vi è stato aperto un sentiero (nr.431) dal Cai di Bellusco, che parte da Teveno di Vilminore e sale ad unirsi, nei pressi del bivacco Conchetta (1800m), al sentiero 404 che sale da Colere al psso di Fontanamora. Il sentiero è per EE (esperti), ed i Belluschesi dovrebbero segnalarlo sui numerosi cartelli che inducono l’ignaro escursionista ad avventurarvisi, perchè un canalino di non più di 50m non è adeguatamente sistemato perchè tutti possano passarvi, senza rischiare il fondo dei pantaloni ed il loro contenuto, specie in discesa. Io vi sono giunto salendo da Carbonera di Colere, intenzionato a salire sul Vigna Vaga, ma indotto dalle numerose segnalazioni a seguire il 431 per la Croce (indicata erroneamente a 2200m). Pensavo poi di seguire la cresta fino alla vetta, ma giunto alla Croce non trovo altra segnalazione nè traccia per quel percorso (che è comunque possibile) e, vista la nebbia presente e la pioggia incombente, torno per la via percorsa. Da Carbonera di Colere (1089m) si segue la strada cementata che, costeggiando la pista di sci, sale fino alla stazione intermedia di m.ga Polzone (1571m). Qui si prende per la pista di destra e si sale per circa 200m fino a trovare il cartello a dx per la val Conchetta. Si prosegue in piano fino al bel bivacco, regolarmente chiuso come tutti quelli del bergamasco (terra inospitale quant’altra mai). Si interseca il 431 che sale da Teveno e prosegue fino all’imbocco alto della val Conchetta, che gira verso sn e sale al passo di Fontanamora. Qui si abbandona il 404 per girare a dx e, dopo una breve salita, raggiungere pianeggiando la costa del monte e salire per un breve canalino (circa 50m) fino alla costa erbosa che porta poi con facilità alla Croce. Il canalino non è adeguatamente sistemato (vi sono chiodi che inducono a pensare a tentativi di assicurazione abortiti, o usati occasionalmente) e pertanto va considerato per Escursinisti Esperti, specie perchè va poi rifatto in discesa. In particolare, fare attenzione all’uscita superiore, su uno scivolo roccioso dove i termini di appoggio e appiglio risultano esagerati. Al ritorno, poi, ho fatto una deviazione verso il passo di Fontanamora, in fondo alla val Conchetta, ma il tempo inclemente mi ha indotto ad un veloce rientro a valle.

2) al monte Vigna Vaga (2332m), con traccia GPS, per la val Conchetta ed il passo di Fontanamora, con partenza da Teveno. Alla val Conchetta si può salire sia da Carbonera di Colere (1080m) che da Teveno di Vilmaggiore (1130m). Dalla prima località per il sentiero 404, descritto nella salita alla Croce del p.zo di Petto, dalla seconda per il 431, tracciato in realtà per raggiungere la Croce. Giunti a Teveno da Vilminore, si prende la strada indicata per Colere, ma subito dopo si gira a dx per via Barbarossa, giungendo in breve al termine della strada asfaltata, dove un bello spiazzo sulla dx vi permette di parcheggiare. Qui, in prossimità del campo sportivo, partono assieme i sentieri 407, per il passo della Manina, ed il 435, per la val Conchetta e la Croce. Si segue una strada cementata fino a circa 1300m, dove il 435, sempre ben indicato, si stacca sulla sinistra. Il sentiero, piuttosto accidentato ed, in alcuni passaggi, esposto, giunge verso i 1800m a congiungersi con il 404 da Colere, nei pressi del bivacchetto di Conchetta. I due sentieri proseguono insieme fino a circa 1900m, all’imbocco della parte alta di val Conchetta, dove il 435, con dovizia di segnalazioni (merito del CAI Bellusco), si stacca sulla dx per portarvi alla Croce sulle vs gambe, mentre il 404, senza alcuna segnalazione (attenti!) segue il fondo valle, verso il passo di Fontanamora. Poco sotto il passo incontra, sulla dx, il sentiero 401 delle Orobie Orientali, che, provenendo dalla bocchetta di Petto, sale al passo, cui si giunge superando una balza rocciosa con sentierino a tornanti stretti. Il passo di Fontanamora (1200m), non è segnalato in alcun modo, come del resto non si trovano indicazioni per il Vigna Vaga. Al passo vi è solo un cartello con indicazione dei sentieri che ivi convergono. Qui si gira  a dx e si sale per il costone erboso (lieve traccia), fino a giungere sulla cresta aerea che unisce, con un arco da Nord-Est a Sud-Ovest, il pizzo di Petto alla cima di Vigna Vaga. Sulla cresta, precipite ed impressionante verso Nord, si gira a sn e si raggiunge la modesta ma ben visibile Croce di vetta. Al ritorno ho percorso brevemente un tratto del 401, verso il p.zo di Petto, per poi ridiscendere in Conchetta per sfasciumi, causa maltempo incombente.

3) al rifugio Albani ed al lago di Polzone, con GPS. Da Carbonera di Colere (1088m) si prende la strada cementata di servizio alla pista di sci, seguendola per circa un km (200m disl), fino ad un segnale a sn per l’Albani. Si entra nel bosco e si supera un bel ponticello di legno. Più avanti si incontra un bivio, con un percorso alternativo per l’Albani a sn. A dx, il sentiero torna verso la pista, la attraversa due volte e poi ritorna a sn a ri-incontrare l’alternativo. Sale poi con costanza fino a sotto il rifugio, cui perviene rigirando a dx. Prima del rifugio incontra il sentiero per il passo della Porta (monte Visolo, rif. Cassinelli). Seguendolo per pochi metri ci si affaccia su una enorme buca calcarea, sul fondo della quale giace il modesto laghetto di Polzone, oggi ghiacciato. Si torna a dx verso il rifugio, passando prima per le case dei minatori. Intorno si trovano diverse miniere (fluorite), all’interno di una delle quali mi sono spinto per ben quattro passi. Dall’Albani (1939m) si sale poi al passo dello Scagnello (2080m), che porta in Val Zurio. Al passo si gira a dx e, seguendo la bella cresta, si giunge alla testata degli impianti. Qui si potrebbe proseguire lungo il 401, passando a dx del Ferrante, fino al passo di Fontanamora, per poi ridiscendere dalla val Conchetta fino a tornare sulle piste. Quel giorno mi sono limitato a sedermi e far colazione, per poi tornare a Colere seguendo la pista di sn (pista delle Corna Gemelle).