malga Vai Piane (o delle Valli Piane), (1999m), da Lozio, con GPS.

Siamo saliti l’ultima volta a malga Vai Piane, e da lì all’omonima cima, nel 2011. Allora vi si saliva solo per sentieri o mulattiere, erte e solitarie, mentre oggi abbiamo trovato una strada carrabile (nel senso che è adatta solo a carri armati, o roba simile), che vi sale con pendenza non eccessiva partendo da malga Onder, per malga Valburnega.

Oggi eravamo incerti se andare a malga Vai Piane, posto normalmente bellissimo ed interessante per la presenza di vecchie miniere, o salire su cima di Ezendola, sulla quale, proprio oggi, arrancavano numerose bande di escursionisti locali. Il peggiorare del clima e la fitta nebbia che copriva le vette, ci ha indotti alla prima soluzione. Tanto, su cima Ezendola già ci salimmo nel 2010. In effetti, anche la malga, quando vi giungiamo, è immersa in una fitta nebbia, che ci induce ad un subitaneo rientro, anche per il vento gelido che oggi soffia sulle creste.

Solo al ritorno, verso mezzogiorno, sembra che il tempo migliori decisamente, e torni il sole. Illusione. Ci serve solo per il pranzo al sacco, poi faremo in tempo a prendere acqua e grandine, mentre perdiamo tempo a fotografare fiori e fioretti.

Si parte dalla piazzetta all’uscita Ovest di Villa di Lozio (1020m), dove si parcheggia, prendendo la mulattiera-carrareccia per rif.Laeng. Dopo il primo brusco strappo e poi una salita più blanda, a quota 1150 (circa), la strada si spiana e qui si prende a destra per malga Burnega e bivacco Don Giulio (indicazioni 20 metri dopo l’incrocio, alla bergamasca).  Da Lozio a malga Valburnega, trovate documentazione qui. La strada è per un buon tratto facile e comoda. Solo alla fina presenta qualche pendenza eccessiva e sdrucciolevole, superabile però con non eccessivo impegno.

Sbucati alla fine dal bosco all’aperto proprio 50m sotto malga Valburnega (una piccola costruzione addossata ad una parte a strapiombo, a 1500m circa) si può o seguire la vecchia strada, che sale subito verso destra, aggirando il costone, o prendere la nuova carrabile che passa 10 metri sopra (la si può prendere 50m a sinistra, o salire nel prato diretti. La strada sale comoda con bei tornanti fino a 1700m, dove si incontra un baitello da dove parte, verso sn, il sentiero n.6 che va al rifugio Laeng. ). Il mitico nr 6, verso destra e per la nuova strada, ci accompagna fino a malga Vai Piane, poi, tornando sentiero,  al passo del Valzellazzo (biv. Don Gorini) e da qui al Cimon della Bagozza ed alfine alla testata della Val Baione. Il successivo tratto, per il Polo Nord, non lo conosco.

Comunque, qui la strada gira decisamente a destra e, attraversando tutto il vallone, supera il costone di Valburnega, passa sotto cima Ezendola e poi sotto il passo del Lifretto (cui saliamo per scioglierci le gambe e vedere il panorama offerto dai monti della val di Scalve, coperti di neve fresca), per giungere alfine ai 1999m di m.ga Vai Piane. Poco prima, ad un goletto, saliamo sulla ds alla Croce posta dagli Alpini ai “Caduti di tutte le guerre”. 

Al ritorno, effettuato sulla stessa strada per rispetto alle mie ginocchia vetuste, decidiamo, a malga Valburnega, di andare a malga Onder a prendere acqua alla bella fontana ivi residente. L’acqua, effettivamente, la prendiamo. Ma quella che si scatena dal cielo, assieme a chicchi di grandine, per cui, senza arrivare alla Onder, scendiamo in fretta al bivacchetto degli Alpini che si trova sotto malga Onder, dove sverniamo fino alla bella stagione, che non si fa attendere troppo. Per la normale, poi, fino all’automobile. 

 

Distanza totale: 16407 m
Altitudine massima: 2024 m
Altitudine minima: 1023 m
Totale salita: 1076 m
Totale discesa: -1062 m
Scarica