monte Cordespino e Forte S.Marco, con GPS

vedi anche: Forte S.Marco  e  fiori del Cordespino

Essendo i monti carichi di neve, scelgo un percorso che si mantiene a bassa quota e che mi permette di visitare il bel Forte S.Marco, che si affaccia da Ovest su coloro che imboccano la valle dell’Adige salendo verso Trento da Affi. Il Forte sorge su di una propaggine del monte Baldo, una catena minore che corre da Nord a Sud parallela al corpo principale del monte, e che nel tratto Sud scende da Spiazzi, circondando da Est la conca di Caprino.

A Nord del Forte (450m) si eleva una modesta altura, il monte Cordespino (638m), dalla vetta del quale un bel sentiero di cresta porta fino al S.Marco.

Trovo su Internet un interessante percorso descritto dal CAI di Camisano, che prevede un anello partendo dalla frazione di Canale di Rivoli, sale fino al passo di Pozza Gallet, a Nord del Cordespino, e scende per cresta fino al Forte S.Marco, toccando la vetta del monte Cordespino (638m); dal Forte, poi, si scende a Zuane per la bella strada militare. In realtà anche quelli di Camisano (che son Cremonesi, quindi avvezzi alle camminate in pianura) hanno sbagliato strada, e così ho fatto anche io, seguendo le loro indicazioni, e non salendo alla vetta del Cordespino. In effetti, a Pozza Gallet non si dovrebbe prendere la strada a destra delle ville che chiudono il passaggio per cresta, ma trovare il sentiero prima del passo, sulla sinistra (Est) della cresta.

Poichè il tratto più noioso della passeggiata dovrebbe essere quello per strada da Zuane a Canale, decido di dividere il male a metà, e parcheggiare dopo il primo tornante della strada dopo Zuane (panchine e parcheggio).

Da qui raggiungo Canale (tratto pericoloso, perché il passaggio pedonale sul ponte è di circa 7cm di larghezza). Passato il Forte della Tagliata (ruderi imponenti), si giunge alla piccola frazione. Si prende la strada chiesa di Canale, che sale verso sn e porta, per l’appunto, alla chiesetta, e da qui parte il sentiero 71 indicato per Castel Presina e Madonna della Corona. Nessuna indicazione per il Cordespino e per il S.Marco (cosa che avrebbe dovuto insospettirci: queste due mete rimarranno sempre non indicate). Comunque il sentiero è bello, mentre frequenti cartelli ci indicano che siamo sul percorso giusto (i cartelli indicano bei percorsi, che poi non sono segnati sul terreno). Si sale un poco, poi il sentiero si spiana (evitare ogni deviazione a dx) e poi un poco scende, fino ad incrociare una mulattiera che sale da dx. Si prosegue per questa, percorrendo tutto il fianco Est del Cordespino, fino a giungere su un tornante di una larga strada carrareccia. Il percorso per Madonna della Corona prosegue in discesa, mentre noi giriamo a sn, salendo verso Broieschi. La strada si innalza con bei tornati, fino a raggiungere il valico di Pozza Gallet.

Qui entriamo in un altro mondo: strade asfaltate e cintate da alte reti, sorvegliate da feroci cani che inseguono il passante ringhiando (Veneta hospitalitas). Si dovrebbe girare a sn e raggiungere il Cordespino per cresta, ma il passaggio è sbarrato da ville con poderosi cancelli e cartelli minacciosi. A dx delle ville parte però una bella stradina che dovrebbe aggirarle. Per allungare un poco il percorso, giro a dx verso Broieschi (un piccolo gruppo di casette) e salgo anche più in là, fino a raggiungere le vicinanze della vetta del monte le Saline (668m). La vetta è tutta cintata e irraggiungibile. Comunque non vale un fico, e torno indietro.

A Pozza Gallet, seguendo le indicazioni dei Camisanesi, prendo la strada di dx (il sentiero per il Cordespino è invece a sn, proprio a fianco del cancello, con un segno su un palo). Dopo circa un km un bel cartello mi mostra dove sono, e capisco di aver preso un percorso che evita il Cordespino, per scendere fino a Lubiara, e da qui risalire al Forte S.Marco. Comunque, dopo questo cartello nessun’altra indicazione vi verrà passata dal convento.

Non avendo visto il sentiero, non torno indietro, ma proseguo. A questo punto la stradella inizia a scendere a precipizio, fiancheggiando una cava di marmo. Poi si gira  a sn e si incrocia una strada cementata che sale da dx. Io la prendo in salita e la seguo fino a che diviene pianeggiante. Qui sbaglio due volte, prendendo deviazioni a sn che salgono. Invece si deve proseguire diritti, e anzi riprendere a scendere. Dopo aver passato possenti muraglioni di pietre antiche, si trova (a circa 450m) una mulattiera che risale all’indietro (segno verde per terra). 

La mulattiera porta fino in cresta, dopo la vetta del Cordespino e prima di un’altra altura. Da qui basta seguire il bel sentiero di cresta che, con vari saliscendi, porta al S.Marco. Io, però, non contento, seguo subito una traccetta che va verso sn, sul fianco orientale, che scende a picco. Dopo qualche peripezia, ed essermi danneggiato il piede sinistro, me ne ritorno indietro e ritrovo il sentiero di cresta, che da qui non abbandonerò più fino al forte. Visita al forte (vedi collegamento sopra). Poi si scende per la bella strada militare, tutta a tornanti, che però ha una scarsa pendenza. Così numerose scorciatoie si prestano ad accorciare il percorso od a portarvi sull’esposto in mezzo ai rovi. Poco prima di giungere a valle, un sentierino sulla sn che scende nel bosco, permette di arrivare giusti giusti sul tornante poco prima del parcheggio, evitando un lungo percorso sull’asfalto.

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Dopo questa salita, non avendo raggiunto la vetta del Cordespino, ci sono tornato, con diverso percorso, descritto qui: Cordespino da Lubiara

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Distanza totale: 17263 m
Altitudine massima: 675 m
Altitudine minima: 95 m
Totale salita: 952 m
Totale discesa: -923 m
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