il salto sul Garda

Tra i paesi di Tignale e Tremosine, entrambi posizionati su un altipiano tra i 400 ed i 600m di altitudine, i monti cadono a picco dalla piana al lago, formando un gigantesco gradino, che raggiunge il suo massimo in corrispondenza del monte Cas (o Castello), che precipita per più di 700m.

Malgrado la verticalità delle pareti, gli abitanti dell’altipiano scendevano ai porticcioli sul lago, così come i lacustri salivano alle piane sovrastanti, per sentieri che si aprivano la strada tra le rocce, superando miracolosamente il balzo roccioso.

Citiamo tre di queste vie di salita: le due che si aprono nella forra della valle di S.Michele che cade su Campione d.G., e che raggiungono le frazioni di Prabione e di Pregasio, sui versanti opposti del torrente, e quella che dalla strada Gardesana sale, quasi verticalmente, alla sovrastante frazione di Pieve, le cui terrazze panoramiche stanno a piombo sulla base del sentiero.

1) l’orrido di Campione: l’ultimo tratto della valle di S.Michele, che scende dalle pendici del Tremalzo tra Tignale e Tremosine, si apre un varco tra le rocce calcaree formando una forra di incomparabile bellezza (anche se la caratteristica principale di un orrido è di essere orrendo…). Da Campione (70m) un sentiero risale la valle, per poi biforcarsi circa 200metri sopra e raggiungere l’altipiano da una parte e dall’altra del torrente, a circa 500m. Giunti a Campione e parcheggiato dove potete, portatisi di fronte alla chiesa, si prende la strada che va verso destra, e che, passando alle spalle del vecchio stabilimento Olcese, porta alla zona Nord del paese, maggiormente abitata; prima di giungere al ponticello, a sinistra si stacca il sentiero che porta ai vecchi impianti di presa d’acqua dello stabilimento, in alto, dentro al torrente. Si sale per il sentiero, si attraversa un ponte sulla vecchia Gardesana, e si continua a salire fino a giungere ad una galleria orizzontale che traversa la roccia portando a sbucare in prossimità dei vecchi impianti idrici. Qui si trova il bivio che, a sinistra sale a Prabione (535m) ed al monte Cas (774m), a destra, dopo un breve tratto orizzontale, scende al torrente, lo scavalca su una passerella di cemento e risale dall’altra parte, fino ad un ampio spiazzo boscoso. Qui si deve girare e scendere a destra per prendere il sentiero orizzontale a fianco della roccia (un altro, in salita, di fronte a voi, non porta da alcuna parte). Il sentiero, poi, ricomincia a salire, con bei tornanti tra i salti rocciosi, e porta ai prati sovrastanti, dove diviene strada asfaltata, e sale fino alla frazione di Pregasio. Dalla parte sinistra, quella verso Prabione, il sentiero sale anch’esso tra le rocce ed il bosco, fino a raggiungere una bella area attrezzata con impianti ginnici di vario genere, collegata alla strada asfaltata retrostante. Al di là dell’area attrezzata parte il sentiero che sale al monte Cas(tello) La brevità della salita (400m + 200m) permette di affrontare i due tratti in una medesima escursione, tornando indietro dal primo che si affronta. Percorrendo per primo quello di destra, e ritornando appena raggiunti i prati sotto Pregasio (477m), é possibile anche raggiungere il monte Cas, con altri 300metri di salita.

Nel percorso è facile incontrare esemplari della rarissima Daphne reichsteinii

2) il monte Cas (774m): si tratta di una dorsale che corre tra Tignale e Prabione, raggiungibile con facilita sia da Sud (Tignale – Madonna di Montecastello) che da Nord (Prabione), caratterizzata da un percorso militare che la transita tutta, affacciandosi su un salto di 700metri verticali sul lago. E’ possibile raggiungerlo anche partendo da Campione, dopo essere saliti per il percorso descritto qui sopra, in modo da giustificare atleticamente la giornata. Dall’area attrezzata di Prabione si prosegue per mulattiera, fino a trovare un sentiero a destra che porta alla cima dal lato Nord. Percorrendo tutta la strada, senza cadere dai punti panoramici non protetti, od anche per la cresta boscosa appena sopra, si giunge alla vetta. Bel panorama.

3) giro della Pontasela (Ponticello): l’aggiramento dell’orrido di Campione per la strada asfaltata che da Tignale conduce a Tremosine, (da Prabione a Sermerio) è molto lungo, per essere affrontato a piedi. Vi è però un passaggio più breve attraverso un ponticello che collega Prabione alla sponda opposta (Sermerio-Cadignano), che permette un bel giro ad anello del vallone, dopo essere stati sul Cas (Campione – monte Cas – Prabione – pontasela – Cadignano – Pregasio – Campione). Evitando l’indicazione per la Pontasela, che si trova salendo da Campione a Prabione (che si perde tra prati e boschetti, per poi portarvi sulla strada asfaltata, e che può essere sfruttato da chi evita di salire sul Cas), scendendo dal monte Cas si raggiunge Prabione, e da qui si prende la strada che dal centro va verso Nord. Dopo circa un km si trova il bivio (sent.204) che scende sul fondo dell’orrido, e attraverso il ponticello di pietra si porta sulla sponda opposta, dove risale fino a portarsi tra Sermerio e Cadignano. Passando da quest’ultimo si raggiunge Pregasio, da dove (nei pressi della chiesa) si ridiscende nell’orrido fino al ponte dell’impianto idrico.

4) la salita alla Pieve (419m): si segue la Gardesana occidentale fino all’imbocco della strada vecchia per Tremosine; si supera l’incrocio e si parcheggia poco avanti, in un provvidenziale spiazzo a destra, prima di una strada di sevizio. Dall’altra parte della strada, di fianco ad una lapide all’ing. Arturo Cozzaglio, ideatore della strada, parte il sentiero, ben segnato, che sale ardimentoso fino a sbucare di fianco ad una delle terrazze panoramiche che ben si vedono 350 metri sopra di noi. Dopo un primo tratto, il sentiero attraversa la vecchia strada (la nuova, in quel tratto, è in galleria).

Nel tratto superiore, belle fioriture di violaciocca (Erysimum cheiri)

Al ritorno si può discendere dalla strada, facendo attenzione ai veicoli nel tratto delle gallerie, e, prendendo il vecchio percorso dopo l’ultimo ponte in discesa, riprendere il primo tratto del sentiero.

5) salita a Tignale dal Prà de la Fam: 

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