la valle di S.Michele di Tremosine

La valle di S.Michele scende da Nord-Ovest a Sud di Tremosine, cadendo nell’orrido di Campione d.G. di cui abbiamo già parlato. Salendo dal basso, sopra l‘orrido troviamo un tratto quasi pianeggiante, che va dal ponte sul torrente S.Michele (500m) sulla strada tra Tignale e Tremosine fino al ponte di S.Michele (600m), che sta sotto l’eremo di S.Michele (667m). Anche qui il torrente è profondamene incassato tra i monti, anche se la pendenza è modesta. Giunta sotto l’eremo, la valle si divide in due: verso Nord Ovest va la val Negrini, che sale alla bocca di Lorina (1431m), che divide il gruppo del Caplone da quello del Tremalzo, mentre, prima verso Nord poi verso Nord-Est, prosegue la valle principale, che sale alla bocca di Fobia (1286m), da dove si scende in val di Bondo.

Tra le due valli sale la Costa del Monte di Mezzo, percorsa dalla strada che sale fino al passo del Tremalzo (1668), tutta percorribile in automobile, meglio se fuoristrada.

Percorrendo la val Negrini, dopo circa un km si trova, sulla sn, il sentiero della val Puria che sale verso Sud-Ovest al passo Puria (1374m); più avanti, una stradella sulla sn porta alla bella località del Pom de Pin (731m); infine si giunge alla malga Negrini (747m), da dove parte il dal sentiero delle tracce, che sale alla malga Lorina (1380m), presso la bocca di Lorina. 

Per la valle di S.Michele si giunge alla m.ga Prà delle Noci (685m); qui, sulla destra, sale il sentiero per la bocchetta di Nansesa (1247m). Proseguendo per la valle, che inizia a salire più bruscamente, si giunge al bivio che a sn sale alla m.ga Pra Pià (1400m) da dove, girando a sn e passando per il passo della Cocca (1461m), si torna sulla strada per il Tremalzo, per la quale si ridiscende all’eremo. Salendo ancora per la valle (che qui prende il nome di valle di Pra delle Noci), passando per la m.ga di Fobia (1157m) si giunge alla bocca di Fobia (1286m). Dalla bocca, girando a Sud si può salire alla cima delle Sclape (1534m) e poi a punta Molvina (1528m), da cui si scende alla bocchetta di Nansesa, oppure, appena prima del passo, si trova un bel sentiero di guerra che, passando sotto cima delle Sclape e cima Molvina, porta a Nansesa con meno fatica.

Percorso stradale: da Vesio di Tremosine si prende la strada per Tignale; usciti dal paese, si affronta una breve salita e poi una discesa; prima di giungere alla Cooperativa Alpe del Garda (sulla sn), sulla destra parte una strada sterrata per l’eremo di S.Michele. La strada, superata sulla sn un’azienda agricola, prosegue in leggera discesa per circa due km fino ad un laghetto artificiale, con casetta del guardiano, (ponte di S.Michele) dove la valle si divide: qui si parcheggia.

1) l’eremo di S.Michele (667m): dal ponte di S.Michele si prende a destra, inoltrandosi per 500m nella valle fino ad uno spiazzo con tavolo allegato: a sn sale la strada (lì ancor selciata) per il passo di Tremalzo; la si segue per il primo tratto di circa 300m, fino alla curva a destra; noi, invece, prendiamo il sentiero che scende a sn fino ad un dossello, dove riprende a salire e, dopo pochi metri, giunge al bell’eremo, visitabile solo dall’esterno.

2) la val Puria e la bocca di Puria (1374m); disl.800m: dal ponte di S.Michele si prende verso sn e ci si addentra nella pianeggiante val Negrini. Si supera un torrentello su ponticello laterale e si prosegue sulla bella strada che porta a m.ga Negrini. Dopo circa un km si trova una deviazione che sale sulla sn, con indicazione malga e passo Puria; si segue la strada fino ad un tornante sinisitrorso, dove occorre vedere il segno su di una pianta, per deviare a destra; la si segue fino ad una bella area con piccolo laghetto, dove divien sentiero e si inerpica sulla costa opposta. Passa nei pressi di un’ampia grotta, e poi attraversa in piano la costa verso sn (esposto ma facile), riportandosi  a fondo valle. Qui inizia a salire fino alla bella m.ga Puria (1174m) (oggi abbandonata e senza acqua, un tempo abbondante) e poi alla bocca di Puria (da dove potete raggiungere cima Tignalga, o la vicina cima Puria, per completare la giornata, o il sentiero 69 al Caplone, magari solo per breve tratto)

3) al Pom del Pin (731m): bella malga ma breve passeggiata, da farsi con altro obiettivo: dal ponte di S.Michele ci si inoltra a sn nella val Negrini; si supera l’incrocio per la val Puria e, dopo circa 800m, si trova un’altra strada che sale a sn (chiusa da barra e senza indicazione, che è stata tolta di recente): sfidando le ire del tristo proprietario si sale fino ad un bel prato sovrastato da bell’edificio. Dietro di questo, sulla destra, ruderi ricoperti da fiori rari. Prima dei ruderi, sentiero che sale nel monte, senza altra meta nota.

4) il Sentiero delle Tracce (da malga Negrini a malga Lorina); dal ponte di S.Michele si prende a sn la strada della val Negrini e la si segue fino alla malga Negrini (747m). Si supera la malga passandole davanti nel prato e si trova l’inizio del sentiero, ben segnato, che gira verso sinistra, superando il torrente sopra una cascata. Il sentiero sale dapprima verso sinistra, poi ritorna indietro, passando sopra la malga e continuando a salire nella valle (tratti attrezzati). Si giunge così ad una parete rocciosa (Cuel: salendo a sn se ne raggiunge un’altro ancor più bello) e ad una cengia verso destra, che conduce ad un punto panoramico. Qui il sentiero prosegue pianeggiando o in leggera discesa verso sinistra, fino ad incontrare il torrente nei pressi di una cascata; si sale a sinistra del torrente e si entra nel letto, passando a dx e seguendolo per un tratto pianeggiante di almeno mezzo km, saltando tra le pietre. Si giunge poi ad un largo spiazzo con panchine, dove si riattraversa il torrente, a sn, e si sale verso sn fino a rigirare a dx ed arrivare alla cresta (vista indicata da cartelli). Qui si prosegue quasi orizzontalmente per un km, fino a curvare a dx e giungere sotto il prato di malga Lorina (1380m), cui si sale per sentiero e tracce. Si scende prendendo a dx della malga la comoda strada che va ad incrociare, dopo circa un km, la strada del Tremalzo, in un tornante destrorso. Si discende per la strada fino a tornare al ponte di S.Michele.

5) al monte Caplone (1976m) da malga Lorina; disl. 600m parcheggiando presso malga Lorina; salendovi a piedi 1400m. Con la bella stagione la strada del passo di Tremalzo che parte al ponte di S.Michele è normalmente transitabile dalle automobili fuoristrada o 4×4. Si prende a destra dopo il ponte, si avanza per 300m e poi si gira a sinistra seguendo l’indicazione Tremalzo. Si sale fino a circa 1300m, dove la strada fa un tornante a destra, in un largo spiazzo, mentre diritto prosegue la deviazione per malga Lorina. Si parcheggia nello spiazzo e si prosegue fino a malga Lorina (1380m), superandola e raggiungendo la bocca di Lorina (1431m). Qui la strada curva a sinistra ed inizia a salire per la costa del Caplone. Si passa per alcune gallerie semifranate, anche a cielo aperto, e si sale con vari tornanti, fino ad un’ultima galleria (lapide alla spinona Iris) che immette in un vallone, con aspre pareti traforate da gallerie di fronte a noi. Qui si gira a destra e si inizia a salire per sentiero, fino a riportarsi sulla strada più sopra. In ultimo la strada si porta sulla costa destra del vallone, e si ferma di fornte ad una galleria franata. Si prende il sentiero a sinistra, che supera l’intoppo e porta fino alla bocca di Campei (1822m), da dove, girando a sinistra si sale alla vetta. Discesi, dalla bocca di Campei si può raggiungere malga Tombea e salire anche su cima Tombea (1950m).

6) alla bocca di Fobia (1286m): dal ponte S.Michele si prende a destra e si prosegue diritti nella valle, per un percorso dapprima largo e pianeggiante, fino alla malga del Pra delle Noci (685m). Qui, appena dopo qualche metro, ci si lascia sulla destra il sentiero che sale alla bocchetta di Nansesa, con indicazioni per punta Molvina, e si prosegue diritti per il percorso che, scavalcato il torrente a sn, si è restringe in sentiero. Questo si fa sempre più erto, ma sempre agevole, fino ad incontrare sulla sinistra un’altra deviazione (nr.222 per m.ga Pra Pià). Noi, invece, prendiamo a destra, in un breve tratto di discesa che porta ad un altro attraversamento di torrente, e proseguiamo poi ancora salendo fino alla bellissima m.ga Fobia (1157), pochi ruderi tra alberi giganteschi. Si attraversa lo spiazzo e si prosegue con giravolte fino alla bocca di Fobia, poco prima della quale troviamo una deviazione sulla dx ad un tornante, che porta alla bocchetta di Nansesa, stando in quota.

6a) sopra bocca di Fobia (Nord): ritornando dalla bocca di Fobia, verso S.Michele (Ovest), troviamo dopo pochi metri sulla destra un sentierino che sale diagonalmente: seguendolo raggiungeremo una bellissima località, con curiosi ruderi, faggi maestosi e, più in alto a sn, belle grotte dentro un canalone intrigante. Per i ruderi, dai primi grandi faggi incontrati, su di un piccolo dosso, si scende verso sn fino ad un anfratto protetto da un muro traforato (vedi immagini). Per raggiungere le grotte superiori, invece, occorre alzarsi di quota sopra i primi faggi e poi girare a sn per una traccia che sale diagonalmente verso un canalone scavato tra pareti a picco, circa 500m sulla sinistra. Qui si arriva per sentiero, che si fa più marcato man mano che ci si avvicina.

7) malga Pra Pià e passo della Cocca (1400-1461m); salendo verso la bocca di Fobia, si incontra, verso i 1000m, una deviazione a sinistra, con indicazione nr 222-m.ga Pra Pià. Seguendo questa indicazione, si sale in mezzo a rocce ardite, ma senza difficoltà, spostandoci verso sn ed entrando in un vallone, fino a sbucare alla malga Pra Pià a 1400m. Prima dell’ultimo tratto, si incontra sulla dx un altro sentiero segnato, che non risulta sulle carte, che dovrebbe salire più in alto (ma non son sicuro) alla malga Ciapa (1619m). Dal Pra Pià, prendendo a sinistra, si sale in breve al passo della Cocca (1461), che immette nella strada del Tremalzo. Si scende verso sn, passando per la malga Ca de l’Era e poi per la m.ga Pra di Lavino e superando la bella cascata che scende dal monte Lavino sovrastante. Si rientra poi a S.Michele per la Costa del Monte di Mezzo, dopo lungo cammino per strada sterrata.

8) cima delle Sclape e punta Molvina ( 1534-1528m); sin tratta di due rilievi sulla stessa cresta montuosa che va dalla bocca di Fobia alla bocchetta di Nansesa. Vi si può salire da entrambe le parti per una strada militare, ormai ridotta a sentiero mal ridotto, che collega i due passi passando sulla cresta. Da bocca di Fobia (percorso più agevole ma non segnato), scendendo pochi metri verso S.Michele (Ovest), si vede sulla sn (Sud), in una conchetta sotto di noi, un sentierino che attraversa in piano e poi scende, stando sulla costa Ovest del monte. Se lo si segue sempre in discesa in diagonale Sud, finisce dopo circa 500m in una bella, grande grotta scavata nella roccia. Se, invece, scendendo (o tornando indietro dalla grotta) si individua un sentiero che sale sulla sinistra, questo si trasforma presto in una bella strada militare che sale con tornanti lungo la costa fino alla cresta del monte. Qui, mentre prosegue pianeggiante, restando sotto la cresta, una frana lo rende pericoloso (ma non impossibile), prima di raggiungere punta Malvina, dove poi scende, sempre malridotto, fino a Nansesa. Senza affrontare la frana, si torna un attimo indietro e si sale per la costa semiboscosa fino alla cresta, che si segue  a dx fino alla vetta delle Sclape (non si può proseguire oltre, se non affrontando un salto roccioso). Prudentemente si torna indietro per lo stesso. Si può poi andare alla bocca di Nansesa per il percorso descritto qui sotto.

n.b. Mi si segnala che oggi (2020) questo percorso (n.8) risulta di difficile rinvenimento, perché invaso da vegetazione. Era già difficile nel 2014. Vedete voi che fare…

9) da bocca di Fobia alla boc.ta di Nansesa (1180 – 1247m); bellissimo percorso militare, infestato da ciclisti tedeschi che affrontano spericolatamente l’esposizione, a tratti notevole. Tornando indietro dalla bocca di Fobia per un centinaio di metri verso S.Michele, su di un tornante destrorso in discesa, si stacca un sentiero indicato che affronta il versante Ovest del monte, scavato talora nella roccia, talora in galleria, molto bello e coinvolgente, e che porta in mezz’oretta ad un quadrivio, sotto la bocca di Nansesa, cui si può salire in quattro salti, prendendo a sn. Il sentiero, invece, prosegue diritto, e può portare sia all’inizio della val di Bondo (Vesio), sia all’inizio della valle di S.Michele. Il punto in cui si è sotto la bocchetta non è segnato, e va riconosciuto dal quadrivio di sentieri (cartello per terra con indicazione cima Cocca). Se si vuol tornare all’automobile, però, conviene scendere a dx verso Pra delle Noci, attraverso la bella strada militare che vi porta. Att.ne all’imbocco, che scende a dx – con piccolo rudere subito dopo-, perché non vi sono segni, che iniziano un po’ più in basso (!!!), e, fate pure att.ne all’inizio della discesa (dopo la panchina in punto panoramico) ad una deviazione verso sn, ingannevole, perché il tornante a dx, scendendo risulta poco visibile. Poi non vi son più problemi fino a fondo valle. con GPS

10) monte S.Zenone

11) bocchetta di Nansesa per la valle degli Egoli