valle di Collio o del Traversante

La valle del torrente Traversante è una valle minore, che sale verso NNE da Collio Valsabbia (240m), fraz. di Vobarno, fino al valico detto Rul della Saetta (1140m), che scollina nella valle del Sur (o valle del torrente Barbarano), che la affianca da Est, mentre ad Ovest sale la valle dell’Agna, con la convalle del Prato della Noce. Ad Est, procedendo da Sud a Nord, troviamo la Corna Busarola (604m), il m.te Trat(802m), la Selva Alta (904m), ed infine il valico Rul della Saetta (1140m). Ad Ovest di questo sale il monte Forametto (1330m), mentre, scendendo lungo il versante Ovest troviamo il m.te Campuccio (1091m), il Dosso delle Puse (949m), la Corna Ceresola (868m), ed infine la Corna di Paraine (704m), anche se queste ultime due stanno su un costone che scende a Nord di Vobarno, distaccandosi dal versante principale della valle.

In testata di valle, si trovano due belle località simmetriche rispetto al Rul ed al Forametto: ad Est la cascina Pozze, ad Ovest i prati e le malghe di Gardoncello, entrambe quotate a 1040m.

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1) monte Forametto (1331m). Il monte Forametto dovrebbe, ragionevolmente, essere la massima elevazione sulla dorsale che divide la valle del Traversante, che sale da Collio Val Sabbia, dalla valle del Prato della Noce, che sale da Cecino di Vobarno, prima del Buco del Tedesco. Invece, la carta Kompass, probabilmente per errore, lo pone alla quota 1239 della cresta, segnalando subito dopo le quote 1319 e 1325. Altri pongono la vetta a 1332m. Anche la mappa GPS qui sotto indica come vetta del Forametto la quota inferiore, mentre noi siamo saliti alla quota massima possibile, come risulta dal rilevamento (1345m), leggermente sovraquotato.

Vi si può salire dal Buco del Tedesco, per la cresta un poco impegnativa (l’ho fatta da giovane, in discesa, e continuando fino allo Spino), ma la via più semplice è quella che qui indichiamo, con partenza dall’Agriturismo Traversanti di Collio di Vobarno (400m), cui si accede da Collio, risalendo per due km la valle del Traversante e parcheggiando al Guado del Rio Traversante, appena sotto l’Agriturismo.

Si prende la strada che passa a lato dell’agriturismo, e si prosegue sempre diritti, evitando le uscite a destra, che portano ad abitazioni private. In fondo alla valle (780m circa), l’ultima strada a destra, in leggera discesa all’inizio, sale poi alla C.na Pozze (1042m), ma noi teniamo ancora diritti (le altre strade indicate nella mappa GPS sono tutte invase dai rovi). Poco dopo la strada gira verso sinistra, e si fa più impervia. Con qualche tornante guadagna quota, proseguendo poi decisamente verso Ovest fino alla bella località Gardoncello (1041m), con malghe e prati. Con breve deviazione si sale al m.te Cappuccio (1091m), un cocuzzolo tondo, sperando in un bel panorama, che le nebbie invernali ci negano. Ridiscesi al bivio (indicato), si prosegue ora verso Est, con il Forametto bene in vista. Al primo roccolo (1090m) ci si accorge che era inutile salire sul Cappuccio, visto che il panorama è lo stesso. Si sale ancora per stradella fino al roccolo successivo, dove la strada si fa sentiero ed entra nel bosco (inutile la deviazione a sn per cresta, segnata prima del roccolo per distogliere i disturbatori dell’uccellanda). Giunti ad un goletto, si vedono sulla sn tracce poco segnate che salgono per la cresta: si possono seguire e portano ugualmente in vetta. Noi proseguiamo (non so se meglio o peggio) per il sentiero che prosegue nel bosco, in leggera salita, fino a scollinare leggermente appena sotto le rocce della balconata finale. Qui, in vista dell c.na Pozze, il sentiero, divenuto quasi traccia, si piega a sn (segno rosso su sasso) e sale decisamente e precipitosamente per un canalone erboso, fino a superare alcune piante di robinia (?), dopo le quali l’erta si fa meno ripida. Seguendo i radi segnali bianco-rossi si sale comunque quasi per la massima pendenza fino a raggiungere la cresta sopra i 1300m. Poco più a sinistra si vede un rilievo un poco più elevato. Lo si raggiunge e si constata facilmente che più in alto non si può salire. Questa è per noi la vera vetta, mentre quota 1239 rimane alla destra del punto in cui siamo saliti in cresta. Ritorno per lo stesso, stando attenti ai segnali che vi riportano al passaggino tra le piante. Poi il percorso torna elementare. Si sarebbe potuto rientrare anche per cresta, ma la presenza di neve ghiacciata lo sconsigliava.

Giunti a Gardoncello, appena iniziata la discesa dopo la cascina, si può prendere un percorso, a sn per chi scende, per c.na Pozze, che attraversa tutto sotto il Forametto, fino alla cascina che appare davanti a noi, dall’altra parte della valle; da qui si scenderebbe per strada all’incrocio a 800m segnalato più sopra. Noi, per pigrizia, non lo abbiamo fatto, rifacendo tutto come per l’andata.

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2) Periplo della valle del Traversante- Rul della Saetta (1140m). 

E’ stato da poco aperto e ben segnato un sentiero (il 499), che percorre tutto il periplo della valle, stando parzialmente in cresta, ma evitando tutte le cime. Purtroppo, sia la carta Kompass, sia una nuova carta della Valle Sabbia (Comunità montana), fanno apparire che il sentiero, partendo ad Est da Collio, cali poi, scendendo ad Ovest, su Vobarno. Al contrario, il percorso ritorna perfettamente a Collio, con un perfetto giro ad anello, come mostrato sul tracciato GPS. Inoltre, buona parte del percorso, indicata su sentiero, avviene invece su carrabili montane, comode e ben percorribili.

Una osservazione: andando in montagna, era usuale che i percorsi passassero liberamente presso cascine o malghe, con il solo fastidio che gli occupanti uscissero invitandoti ad entrare a prendere un caffè. L’inciviltà dei tempi ha reso la montagna simile ad una prigione, dove le varie abitazioni sul percorso si cingono di reticolati e cancelli, ostruendo il tradizionale passaggio, sostituito da varianti per lo più improvvisate e scomode, quando non pericolose. Qui, in quel di Vobarno, la grettezza della popolazione di bassa valle si esprime tutta in queste case-fortificazione, dove il passante è visto come un nemico da osteggiare e tener ben lontano. Almeno in tre casi sul percorso, il vecchio transito è stato sbarrato dalla inospitalità dei proprietari (è mio, è mio…), costringendoci ad aggiramenti vari.

Abbiamo scelto il verso antiorario. A Collio, avviandosi per la valle del Traversante, subito dopo la prima erta salita, si trova sulla destra l’indicazione del 499. Poichè la strada è stretta, e non si può parcheggiare, si prosegue per 2 o 300m, fino a trovare qualche spiazzo utilizzabile (tanto, la strada in più la si recupera al ritorno). Il percorso inizia comodo, su stradella asfaltata. Dopo poco, però, bisogna proseguire diritti, su un tornante a destra (il segno è su un albero, 30 metri avanti il bivio). La strada inizia in discesa, ma subito si gira a destra e si ricomincia a salire. Qui si affronta un tratto di bosco, con varie giravolte per sentierini anche ostruiti da ramaglie, ma sempre ben segnati. Attenzione, però, a non perdere il segno, perchè il bosco è tutto percorso da varianti. Comunque, se non vedete più il segno, insospettitevi e tornate indietro. Alla fine, verso i 700m, su di un sentierino, con scarse o nulle indicazioni, si deve girare bruscamente a destra, all’indietro, e salire ad uno spiazzo sovrastante (si vedono gli impianti per la legna). Qui si trova una strada che porta ad una bella fontana (del Manni). Sulla sinistra partono due vie, che portano entrambe alla casa sovrastante, ben cintata e chiusa al passante (forse la cascina Trat, 692m). Salendo a sinistra di questa, si giunge ad una bella via carrabile, che sale da Gazzane di Roè Volciano. La si prende verso sinistra e si cammina, cammina, fino ad una seconda cascina, questa aperta al passo, a dx della quale si può salire al monte Selva, ritornando all’indietro. Proseguiamo invece diritti, senza lasciarci distogliere, e saliamo sulla cresta a destra, ai occasione di un roccolo. Ora il percorso divien sentiero e prosegue, in leggera salita, nel bosco, dove incontra, sulla destra, un sentiero che sale da S.Michele. Più avanti, il sentiero torna mulattiera, ed infine sbocca sulla strada che sale dal fondo valle alla cascina Pozze.

Giunti sotto la cascina, si trova sulla sn l’indicazione del 499 che prosegue per Gardoncello. Noi vogliamo però salire al Rul, per vedere la valle di Sur. Il percorso passava evidentemente accanto alla cascina per poi girare a sn, salendo comodamente per il crinale erboso. Ma tutto è sbarrato, e si deve prendere un sentierino che passa a sn del prato e si inerpica per il bosco. Pazienza: son poi solo 100m, prima in salita, poi in semipiano verso sn. Giunti al valico, constatiamo che il sentierino che prosegue per lo Spino è per esperti, perchè stretto, scivoloso ed esposto a dx. Invece vi è un percorso segnato, che sale al Forametto, che non appare sulle carte: buono a sapersi per un’altra volta. Torniamo indietro e prendiamo per Gardoncello. All’inizio è strada, ma divien subito sentiero. Si deve scendere per una cinquantina di metri, poi si risale. In venti minuti si arriva a Gardoncello (l’ulimo tratto, dopo uno stagno, è di nuovo largo. Si prosegue verso il Campuccio, ma appena prima dell’ultima salita, si trova il sentiero sulla sn che scende, con indicazione Corna delle Puse-Vobarno. Giù per un bel sentiero che costeggia il Campuccio da Est, fino a giungere a grandi tralicci: questo è la Corna dell Puse. Qui si può girare a sn, oppure proseguire diritti. I due percorsi si ri-incontrano poco prima di un roccolo, sotto la Corna Ceresole. A sn si va a S.Alessandro, nella valle dell’Agna, a dx torna all’indietro il nostro sentiero, che si porta fin sul crinale del costone che divide la valle di Collio da Vobarno. Passato un roccolo, si giunge ad un prato, alla fine del quale una bella casa (casa di Dolfo) ostruisce, come al solito, il passaggio. Una via sembra scendere verso dx. Noi, per non andare a Vobarno, come dice la cartina, perdiamo un poco di tempo a cercare inutilmente una variante nel bosco per Collio. Alla fine, rassegnati, sorpassiamo la casa, e troviamo l’imbocco di una bella stradella che ci porta, passo passo, fino al guado del Traversante, sotto l’Agriturismo. Da qui, per asfalto, fino al parcheggio.

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3) cresta del Forametto dal Rul della Saetta. E’ possibile salire sul monte Forametto anche partendo dal goletto del Rul della Saetta. Partendo dall’Agriturismo ai Traversanti, 2 km sopra Collio, nella valle del Traversante, si sale come per il percorso n.1), fino a circa 800m, dove si trova il bivio che a destra porta prima al fienile Scola, poi alla cascina Pozze. Al bivio, la strada a destra scende per un breve tratto, ed è segnata come quella che sale a Gardoncello. Prendendo quindi a destra, si sale fino alla cascina Pozze (1160m), da dove, come nel percorso 2) si prosegue fino al Rul della Saetta (1140m). Qui si prosegue diritti per il crinale, per un bel sentiero tracciato e segnato, tenendosi sempre sul filo o appena a sinistra. Gli ultimi 50 metri sono su facili roccette, quindi si sbuca sulla cresta del Forametto, proprio dove questa comincia a scendere, a dx, verso il Buco del Terdesco.

Noi andiamo, invece, a sn, verso il punto più alto, seguendo i segni che ci conducono ad aggirare gli speroni rocciosi, talora a dx, talora a sn, e talora in centro. La cresta non è difficile ma neppur banale, visto che a dx precipita precipitosamente. Giunti alla vetta (max 10m più in alto, ma a circa 250m di distanza), il percorso di discesa divien più facile, trovando ancora qualche passaggio su roccette nell’ultimo trartto, dopo il quale si scende a riprendere il sentiero che ci porta, verso dx, a Gardoncello. Da qui scendiamo la valle come nel percorso 2).

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