le valli di S.Antonio

Le valli di S.Antonio, val Brandet e valle di Campovecchio, scendono da Sud poco oltre Corteno Golgi, in direzione Aprica, e si incontrano nella località di S.Antonio (1100m), poco prima di raggiungere il fondo valle. Esse si dispongono come due parentesi tonde (), congiunte superiormente ed aperte a Sud. Sono due splendide valli, ricche di mete escursionistiche per ogni età e capacità.

La val Brandet è la prima da Est: dopo S.Antonio troviamo la località di Brandet (1300m), con il rifugio Val Brandet. Poi la strada prosegue quasi pianeggiante fino alla piana di malga Casazza (1474m), dove la montagna si impenna improvvisamente, offrendo percorsi impegnativi per le successive mete: lago di Picol (2378m) e lago del Torsolazzo (2369m), mentre più a Nord, sul versante Est troviamo il piccolo laghetto di Sonno (2293m). Sopra il lago Picol troviamo il bivacco Davide, con il monte Culvegla ed il  monteTosoleto, ma sono descritti nella sezione Valle di Paisco.

La valle di Campovecchio sale invece ad Ovest di S.Antonio. La strada è all’inizio quella per Brandet, ma poi si trova una deviazione a dx, che riporta a Campovecchio (1300m), con il rifugio degli Alpini. Da S. Antonio è però possibile salire direttamente in valle per sentiero, che si prende attraversando il piccolo centro abitato. La valle offre un percorso con pendenza più regolare di quello della val Brandet, salendo per strada fino alla malga Culvegla (1831m). Qui inizia il percorso per sentiero, fino ai laghetti di Culvegla (2291m) ed al passo del Sellero (2421m), che collega con la valle di Paisco, dove sale la strada per il passo del Vivione.

Le mete offerte da questa valle, oltre a quelle già citate, sono: il monte Palabione (2358m), raggiungibile da Campovecchio, salendo sul versante Ovest; il passo del Lorio (2678m) (ed il laghetto Telenek), raggiungibili da malga Culvegla, salendo a destra (Ovest); il passo del Telenek (2600m), tra monte Telenek e monte Sellero, sempre da malga Culvegla. I monti Telenek (2753m) e Sellero (2744m), che coronano la valle, sono più facilmente raggiungibili, rispettivamente, dalla valle di Belviso e da quella di Paisco, e vengono descritti in tali sezioni.

Sulla catena che divide le due valli troviamo il lago d’Agna (2280m), che può essere raggiunto da entrambe i versanti e permette giri ad anello; così pure il passo di Cavalcafiche (2396m) (i minori, solo se accompagnati).

La lunga cresta che contorna le due valli è percorso dal sentiero 4 luglio (da Campovecchio a Santicolo), percorso in tale data da una manifestazione sportiva. Non lo descriviamo,.perchè troppo lungo (e dificile) per escursionisti normali: vari tratti sono percorsi nelle escursioni documentate.

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Le escursioni documentate sono:

in val Brandet: superato Corteno Golgi, salendo da Edolo, dopo circa un km troverete le indicazioni per S.Antonio sulla sinistra della strada. Raggiunto S.Antonio (1124m), si parcheggia nel grande spiazzo prima del paesino (pagamento da luglio a settembre: 4euro-ladri). Si prosegue a piedi sulla strada principale, selciata e in salita, fino a Brandet (1300m), dopo il quale si trova, sulla destra, il rif. Brandet.

1) al lago di Picol (2378m); dislivello: 1250m; dal rif.Brandet si prosegue sulla bella carreggiata, ora in terra battuta e fiancheggiata da belle fontane, fino al grande spiazzo di malga Casazza (1474m), dove si tiene la destra, prendendo il sentiero indicato per il lago. Si sale fino ai ruderi della m.ga di Picol 1896m, e poi fino al lago, per percorso sempre più aspro. Il lago merita ogni elogio (guarda foto).

2) al laghetto del Torsolazzo (2369m); disliv. 1250m: giunti alla malga Casazza per il percorso precedente, ci si porta verso la malga per la strada che sale dolcemente verso sinistra e poi, nei pressi della malga, gira bruscamente a destra. Proprio qui, dopo dieci metri, si trova l’inizio del sentiero segnato (a sn) che traversa il prato  fin sotto la pineta, sale verso sin fino ad attraversare  due torrenti e poi inizia a salire, fino a raggiungere, dopo ore di lacrime e sudore, lo splendido laghetto del Torsolazzo, caratterizzato dalla penisola che lo divide a mezzo. Ancor più bello di quello di Picol, già splendido.

3) al laghetto di Sonno (2293m); disl. 1250m, ma più lungo come sviluppo. Io ho seguito questo percorso: giunto alla piana di malga Casazza, poco prima della malga, dove la strada gira a destra, si trova una deviazione a sinistra che scende al torrente, lo supera e ritorna all’indietro. Poi sale con bei tornanti fino alla malga Bondone (1827m). Qui si prende il sentiero che porta al passo Salina (2433m), ben visibile dal basso. Ma, dopo un certo tratto, presa la direzione del passo, ci si accorge che è possibile salire per la massima pendenza, fino ad intercettare il sentiero che dal passo Salina porta alla porta di Barbione (2348m), sentiero ben visibile dal basso. Questa salita abbrevia il percorso. Preso il sentiero, pianeggiante, si gira a sinistra e si raggiunge il passo di Barbione, dal quale si scende al laghetto sottostante. Dal lago è poi possibile scendere per la max pendenza fino alla sottostante malga Sonno (1919m), dove si trova (a dx) il sentiero per il fondo valle.

4) al lago d’Agna (2180m) ed al passo di Forame (2234m); disl. 1150m; percorso piuttosto avventuroso, per tracce e segni. Superato il rif. Brandet, dopo un bel tratto, si trova l’indicazione, verso destra, per il lago d’Agna  e il passo di Forame. Si sale per sentiero fino alla malga dell’Agna (1925m); qui il sentiero sale sulla sinistra, fino a portarsi in quota, poi gira bruscamente a destra, attraversando il torrente. Si sale fino ad un palo metallico senza indicazione, dove, andando a sn si va al passo Cavalcafiche, a destra si sale  fino ad un altro palo, pure senza indicazioni, dove si gira a sinistra e si risale una valletta fino al lago.. Contemplatolo a sufficienza, ci si sposta sulla destra per tracce, fino ad intersecare il sentiero per il passo Forame, che si raggiunge in breve. Da qui si scende nella valle di Campovecchio, con percorso piuttosto vario (ampio pianoro da trascorrere), e poi si scende alla malga Forame (1882m), e da qui al fondovalle di Campovecchio. Ritorno a S.Antonio per Campovecchio. Chi, dal lago d’Agna, volesse salire al Cavalcafiche, dovrà andare invece a sn, ma non troverà nulla di quanto sperato.

Att,ne: adesso c’è una indicazione per il lago già a Brandet, (lago d’Agna, malga Tremonti) ma non la seguirei, non fidandomi del modo qui usato di segnare i sentieri, da dementi.

in valle di Campovecchio: da S.Antonio si può seguire la strada per Brandet (avanti diritto), fino ad un bivio a destra per Campovecchio. Più breve è il percorso per sentiero che parte dietro la chiesetta di Campovechio: entrare nel paesino, attraversando il ponte; giungere alla chiesetta e superarla sulla sinistra; qui parte un viottolo che costeggia il torrente sulla sinistra, salendo dolcemente fino ad un bel ponte. Si attraversa e si prosegue per sentiero fino a raggiungere le case di Campovecchio e riprendere la strada carrabile.

5) laghetti di Culvegla (2291); disl. 1200m; da Campovecchio si segue la larga strada che si addentra sul fondovalle e che diviene man mano più erta fino a compiere alcuni tornanti. Giunti a 1850m, si trova Malga Culvegla proprio sotto di noi (occorre scendere una decina di metri). Dopo la malga, proseguire sul sentiero segnato che attraversa il torrente (che scorre alla nostra sinistra) più avanti (oppure utilizzare un ponticello appena sotto la malga). Da qui, il sentiero sale tenendosi sulla costa sinistra (dx orog) e curvando, nel tratto superiore, verso sinistra, seguendo la valle,  fin sotto il passo del Sellero, dove diviene più erto. Prima di iniziare la salita al passo, si gira a sinistra e, attraversando un breve pianoro, si giunge ai due bei laghetti, affiancati ma sfalsati in altezza di un paio di metri. Percorso adatto anche per ciaspole: in tal caso, dopo malga Culvegla, si sale tenendosi piuttosto sul fondo valle, sempre a sn del torrente.

6) goletto del Lorio (2618m) e laghetto Telenek (2300m?); disl. 1500m; la bocchetta del Lorio si apre ad Ovest della vetta del monte Telenek, separandola da cima Lorio o Nembra (2678m). La si raggiunge attraverso una selvaggia valletta che sale da Nord a Sud ad Ovest del Telenek. Si sale a malga Culvegla, per la strada di fondovalle; pochi metri prima della spalla sotto la quale sorge la malga, si stacca a destra un sentierino che sale sul pianoro sovrastante la strada (non lo si vede, fare attenzione). Qui, si gira a destra e si sale tra i rododendri fino ad un bivio. Entrambe le direzioni (segnate) portano ad incrociare il sentiero 4 luglio che passa più in alto, ma noi prendiamo a destra e saliamo un tratto, poi attraversiamo verso destra (sempre seguendo i segni), fino al sentiero 4 luglio, dove troviamo un cartello con l’indicazione Telenek. Abbandoniamo subito il sentiero principale, per salire sul costone sovrastante, dove il sentiero si perde, fino a portarci sulla spalla ed entrare nella valle del Lorio, traversando a destra. Giunti sul fondo valle, saliamo fino a dei grandi massi, dietro i quali inizia un nevaio che può essere ghiacciato a stagione inoltrata (meglio avere ramponcelli, oppure attraversare come si può o salire stando a sinistra). Superato il nevaio si continua a salire per tracce, prima sulla sinistra, poi a destra, fino alla bocchetta (percorso lungo e faticoso, ma non difficile). Ad un certo punto, sulla sinistra si scorge il solitario laghetto Telenek, raggiungibile con un lungo traversone sugli sfasciumi (io non lo ho fatto). Salita erta finale. Dalla bocchetta di Lorio si può salire al Telenek, aggirando sulla sinistra i roccioni a picco (troppo lungo per me). Sotto bella vista sul lago di Pisa, nella valle di Belviso.

7) passo del Telenek (2624m); disl. 1500m; si apre a Sud del monte Telenek e lo divide dal monte Sellero; vi passa il sentiero 4 luglio, attraverso il quale lo si raggiunge. Congiunge la valle di Campovecchio dalla valle di Belviso. Appena prima di malga Culvegla si prende il sentierino di cui abbiamo parlato per il Lorio, ma, al bivio, si prende a sinistra, salendo verso il passo. Dopo circa 200m di dislivello si incontra il sentiero 4 luglio, che se ne viene pianeggiante, e lo si prende verso sinistra, seguendolo per gradoni fino alla grande conca sotto il passo, con il Telenek alla nostra destra. Si sale al passo con qualche zig-zag. Al passo vista su un minuscolo spicchio del lago di Belviso e sui monti che fanno corona alla val Seriana, dal Gleno al Torena. Girando a sinistra si può raggiungere la vetta del Sellero per comoda cresta, continuando per il 4 luglio, ma per me era troppo lungo.

8) monte Palabione (2358m); disl. 1350m; si tratta di una cima relativamente facile, tra la valle di Campovecchio e la valle dell’Aprica. Da Campovecchio, ancora tra le case, si prende a destra per il sentiero 4 luglio che ha qui inizio. Si sale nella pineta fino a raggiungere il costone sovrastante e portarsi in località Zappello dell’Asino (2029m), dove si ha una bella vista del sottostante Campovecchio. Qui si giunge ad un bivio, dove a sinistra prosegue il sentiero 4 luglio, costeggiando il Palabione lato Campovecchio, mentre a destra si scende verso l’Aprica, nella piana denominata Piana dei Galli. Si perdono un centinaio di metri di quota e si percorre circa un km, fino ad intersecare il sentiero indicato per la vetta, che si raggiunge con relativa facilità (cavo finale). Vista sui laghetti di Palabione (2109m), lato Aprica.

I percorsi per passo del Sellero, monte Culvegla e monte Sellero saranno descritti nella sezione valle di Paisco; mentre quello per il monte Telenek nella sezione valle di Belviso.

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lago di Picol

laghetto dell'Agna e passo di Forame

immagini di due diverse salite: nel ottobre 2008 e settembre 2015 (con neve)