Canto Alto (1146m), da Bruntino, con GPS

Il monte Canto Alto (1146m) è la prima altura che supera i 1000 metri a Nord di Bergamo, e costringe la Val Brembana, che da Lenna scende diritta verso Sud proprio su Bergamo, una volta giunta a portata della città, a Zogno, ad una brusca svolta a dx per aggirare la dorsale Prati Parini – Canto Alto, che si stende da Est ad Ovest, alle Chiavi di Botta.

E’ sormontato da una Croce altissima (32m), con la quale i bergamaschi tentarono di superare in altezza il Guglielmo, il monte dei cugini bresciani. Come per la cattedrale di Beauvais (che doveva essere la più alta del mondo), anche le Croci del Canto Alto conobbero numerosi crolli, dovuti ad errori di ingegnerizzazione (la forma risultava nuova ed inusitata per questi luoghi pagani e lontani da ogni civiltà).

Il monte rappresenta anche la chiusura verso Est della valle del Giongo, da noi visitata la domenica precedente (Domenica delle Palme 2018; stavolta fu Pasquetta 2018).

Al monte si può giungere da ciascuna delle sette direzioni dell’Arcobaleno, ma noi abbiamo scelto di salirvi compiendo il periplo della valle del Giongo, seguendo la dorsale dei monti che la delimitano, salendo verso Est da Bruntino Alto (fraz. di Villa d’Almè) fino al Canto Alto, e discendendo verso Ovest fino ai Prati Parini e da lì sul fondo valle, per risalire a Bruntino passando per la “Madunina del Giong” da noi imparata da PieroWeb.

Mentre in val del Giongo è evidentemente vietata ogni indicazione al passante (manca persino l’indicazione per Bruntino), il percorso scelto è invece perfettamente indicato, salvo nel tratto dai Prati Parini a Bruntino, svolgendosi questo internamente alla valle, e salvo che l’indicazione Canto Alto la si trova solo da Forcella di Rua in poi, come se la cima più alta dovesse rimanere un segreto per pochi intimi (in effetti non vi erano più di 486 persone tra il Colle d’Anna e la vetta sovrastante, che sgusciavano a terra le uova di Pasquetta).

La parte più difficile del tragitto risulta essere la salita a Bruntino da Villa d’Almè, poiché le indicazioni le si trova solo in centro al paese, presso la locale farmacia, e non sulla strada. Arrivati poi a Bruntino, si deve prendere per il santuario di S.Carlo, fino a giungere, passata la chiesetta, all’incrocio con la via Belvedere. Qui si può parcheggiare ma, attenzione nel fare manovra di non sporgere col di dietro nella privatissima via, chè il proprietario gelosamente lo proibisce con apposito cartello. Da qui (440m) parte il sentiero 113, sempre ben indicato, che vi porta prima a Zappel D’Erba (550m), poi a Forcella di Rua (653m), indi a Forcella di Camblì (731m). Qui si cambia sentiero, chè il 113 gira a sn e va alle Corna dell’Uomo, dove noi passeremo scendendo dal Canto, mentre noi proseguiamo per il 220, che sale pressochè diritto fino al bel conglomerato di case di Monte (850m), dove poi gira leggermente verso sn per sbucare in cresta a sn della vetta, presso una suggestiva Santella della Madonna. Qui si gira verso dx e si sale alla vetta con bella sgambata (se ne siete privi, salite come potete: così ho fatto io). Dalla vetta splendido panorama, sia sulla pianura, sia sulle vette della Val Brembana ed oltre, dal Linzone al Guglielmo. In particolare, Pizzo dei Tre Signori, Ponteranica, Menna, Arera, Alben: tutti posti dove siamo stati, oltre a ResegoneGrignetta e Grignone, monti della mia gioventù.

Ridiscesi alla Santella, si prende il sentiero indicato per Prati Parini, che in 45 minuti vi porta, passando per le Corna dell’Uomo (arditi manufatti delle massaie bergamasche), alla amena località, dove non si trova da sedersi per l’affollamento. Qui giriamo a sn, dove si trova la palina coi cartelli e l’indicazione Bruntino Alto, e scendiamo direttamente in valle del Giongo, senza più il conforto di una indicazione. Quando finalmente troviamo un cartello per Botta-Mediglio, che gira a dx, non lo seguiamo, ma scendiamo ad una bella baita immediatamente sotto, dove troviamo, sulla sn, una strada sterrata non indicata neppure sulla mappa del GPS, che ci porta a fondo valle, nei pressi della cascatella. Risaliamo brevemente verso sn, fino a trovare l’incrocio per Bruntino (sempre non indicato). Dopo cento metri, saliamo a sn alla Madonnina del Giongo, per breve pellegrinaggio (cartello “alla Grotta” e angioletti dorati). Tornati sulla stradella, siamo in breve alla macchina, rientrando per la via di partenza.

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Distanza totale: 16137 m
Altitudine massima: 1138 m
Altitudine minima: 354 m
Totale salita: 945 m
Totale discesa: -951 m
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