il monte Alben

Il monte Alben (2019m), tra val Seriana e val Brembana, è il primo grande gruppo montuoso che si incontra da Sud. E’ delimitato a Sud-Est dalla val Vertova, che scende su Vertova in val Seriana dalle pendici del monte; a Ovest  dalla val Serina, che scende su Ambria di Zogno in val Brembana; a Est dalla valle del Riso, che sale da Ponte Nossa (val Seriana); val Serina de valle del Riso si incontrano al passo di Zambla (1200m), esattamente a Nord del monte.

Mentre la valle del Riso e la val Serina sono ricche di centri abitati e percorse da una strada asfaltata che sale al passo di Zambla, che perciò costituisce il punto di partenza della maggior parte delle vie di salita all’Alben, la val Vertova è una valle selvaggia e bellissima, degna di una trattazione separata, per la ricchezza di mete che offre di per se stessa.

L’Alben è costituito da una lunga cresta rocciosa che va da Nord a Sud, con a Nord cima della Croce (1978m), a Sud la vetta vera e propria (2019m). Sotto cima della Croce si apre il passo della Forca (1848m), accessibile da entrambi i versanti, da cui passa la via principale di salita, che percorre tutta la cresta, stando dal lato Ovest. Malgrado la non elevata altitudine, si tratta di un monte che offre escursioni di tutto rispetto, per la sua natura rocciosa e strapiombante da ogni lato.

A Nord, ad Ovest del passo di Zambla, si apre una grande conca, la Conca dell’Alben Pian della Palla (1250m), raggiungibile in automobile, da dove partono due sentieri: uno per la sovrastante cima della Croce, direttamente a Sud, l’altro, verso sud-ovest, al passo del Sappli (1516m), che porta nella conca Ovest, conca delle Casere, (1600m), raggiungibile più direttamente da Cornalba (893m), in val Serina.

Ad Est, l’Alben, è costeggiato da un lungo percorso che va dal santuario del Frassino (950m) di Oneta, fino al paesino di Chignolo (826m); su questo percorso troviamo la bellissima via di salita della val Gerona e, più a Sud, la salita all’ospitale bivacco la Plana.

A Sud troviamo la testata della val Vertova, con due creste di salita; Sud-Est dal biv. Testa; Sud dalla forcella Barbata.

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Vi si sale da svariate vie, che si ricongiungono tutte in due gruppi: quelle che pervengono in vetta dalla cresta Nord e quelle che vi salgono, nell’ultimo tratto, dal versante Sud.

Le elenchiamo ed, in parte, documentiamo:

 

per il versante Sud

il versante Sud è costituito dagli ultimi cento metri, percorsi da un facile sentiero che sale dalla cresta Sud e che fa riferimento ad una grande antenna-ripetitore, che sorge poco ad Ovest: qui si incontrano ben 4 percorsi:

da Sud:

1) dal bivacco Testa, per la cresta Sud-Est: il sentiero parte dietro il bivacco, salendo subito sulla cresta, che non abbandona mai, fin sotto la vetta. Non l’ho mai percorsa, salvo nel primissimo tratto e nell’ultimo, dove si congiunge con le altre vie che salgono dal versante Sud. E’ una via da considerarsi impegnativa e per EE+

2) dalla forcella Barbata, per la cresta Sud; il sentiero parte dalla forcella, ed è ben indicato. Nel primo tratto aggira il monte sulla sin (Ovest).Non l’ho mai percorso, e non so bene cosa faccia. Credo incontri le altre vie Sud nei pressi del grande trasmettitore-riflettore che sorge sotto la vetta.

da Ovest:

3) dalla conca delle Casere, per il canalone  Sud-Ovest: la grande conca che si apre sotto l’Alben tra i 1600m ed i 1700m offre ben tre vie di accesso. Questa è la più a destra, che sale a destra del grande canalone che scende a Sud.Ovest della vetta, tra questa ed il grande trasmettitore. Non è difficile, trattandosi di un bel sentierino. D’inverno, invece, si sale direttamente nel canalone (ramponi e piccozza, prego)

da Est:

4) dalla val Gerona: stretta e selvaggia valle che si prende a Sud del santuario del Frassino. Prende il nome dagli sfasciumi che ne riempiono la parte bassa. Al santuario si perviene dalla strada che sale nella valle del Riso, da Ponte Nossa. Poco dopo il paese di Oneta, una deviazione a sinistra ben indicata porta ad un parcheggio 50m sotto la bella chiesetta. Dietro questa, a sn, parte un percorso semipianegiante che va a Chignolo. (Non confonderlo con quello che, invece, sale diritto, al passo della Crocetta (1267m), nei pressi del passo di Zambla). Appena la mulattiera inizia a scendere, un sentiero sulla destra porta nella valle, ma non ci sono indicazioni ed è facile perdersi salendo in un altro vallone, sulla destra. Meglio scendere in fondo alla strada, superare il torrente e salire sulla sinistra del torrente, dapprima per sentiero poi per tracce, fino a pervenire sul sentiero principale, che va bene, invece, in discesa. La valle offre infinite sorprese. Il sentiero sale fino alla cresta Sud dell’Alben, dove si unisce a quello che giunge dal Testa e sale in vetta con facili tornanti. E’ da giudicarsi per EE perchè un poco esposto nella parte alta.

 

per la cresta Nord

il percorso di cresta (facile) parte dal passo della Forca (1848), dove troverete il curioso bivacco di Giovanni, ospitalissimo monolocale, e sale per un primo tratto, di un certo impegno, direttamente per la cresta rocciosa, poi segue il versante Ovest, su un tratto erboso, senza problemi, per salire in vetta per erti canalini, una volta giunti sotto il culmine (EE-). Dal passo della Forca si può anche salire, in breve  e senza eccessiva difficoltà, alla cima della Croce (1978m), che lo sovrasta da Nord.

5) dal passo di Zambla (1200m). Dal passo si prende una delle due strade asfaltate che salgono verso l’Alben (poi si incontrano, ma è meglio quella a sn). Si supera il passo della Crocetta (un semplice spiazzo, da dove parte un sentiero che scende al Frassino). Quando la strada, ora sterrata, inizia a salire un tratto, per poi ridivenire piana, si parcheggia e si cerca l’indicazione del sentiero sulla sn (c’è un palo con cartello, che indica anche una carbonaia). Il sentiero sale fino ad una spalla (Col dei Brassamonti), a cira 1750m, dove prosegue pianeggiante, costeggiano il versante Est. Proseguendo diritti si raggiunge il bivacco Nembrini (1700m), regolarmente chiuso e privo di ogni conforto per i viandanti non bergamaschi e raccomandati (niente tettoia-acqua-ecc) (non c’è nulla di meno ospitale dei monti bergamaschi, salvo il biv. la Plana, per merito di Mario). Comunque, girando a dx, il passo della Forca è poco sopra, e da lì prendete il percorso già descritto.

6) a cima Croce (1978) dal Pian della Palla (1250m); dal passo di Zambla si segue il percorso precedente, ma si prosegue in automobile per la strada sterrata fino a giungere ad un grande edificio (Ranger d’Italia), sulla destra. Qui si parcheggia, si attraversa il grande prato a sn e si trova, sulla sn, l’indicazione per l’Alben (a dx, invece, si va al passo del Sappli). Il sentiero sale, dapprima, nel bosco, poi si addentra in un canalone roccioso, fino a sbucare al goletto tra cima Croce, a sn, e cima della Spada, a dx. Si sale a sn e si giunge in vetta a cima Croce, da dove si scende al passo della Forca. Una variante del sentiero sale alla vetta prima di giungere al goletto. Questo percorso, abbastanza facile, conta almeno due vittime, tra cui un bresciano.

7) dalla conca delle Casere per la normale: salendo nella conca verso il sovrastante passo della Forca, vi si giunge senza alcuna difficoltà, per sentiero ben segnato.

8)  dalla conca delle Casere per il goletto di cima della Spada; dalla conca si punta all’evidente valloncello che sale a sn di cima della Crioce: qui si trova un sentierino per tracce, che sale fino al goletto di cui al n.6. Si sale a cima Croce, girando a dx, e si ridiscende al passo d.Forca.

infine descriviamo tre vie di salita alla conca delle Casere:

da Cornalba per il sentiero dei 3 valloni: si sale sopra il paese, dove si parcheggia e si prende la strada indicata per l’Alben, che sale verso destra; si segue l’indicazione del sentiero, lasciando sulla sn quello per la palestra di roccia. Il sentiero, che transita per tre diversi valloncelli, sbuca proprio sotto la Casera bassa.

da Cornalba per il sentiero della palestra; poco dopo la partenza, si gira a sinistra (indicato), si passa sotto la corna bianca di Cornalba e si prosegue fino a sbucare nel tratto pianeggiante che dal passo del Sappli va alle Casere.

da Pian della Palla per il passo del Sappli; si prende a destra in fondo al prato e si segue sempre un lungo sentiero a saliscendi, che passa presso la casina Bianca, una malga riattata a bivacco dal CAI di Treviglio, che la tiene rigorosamente chiusa (come si usa in quel di Bergamo), senza neppur offrire il rubinetto dell’acqua (presente all’interno) agli sciagurati passanti. Alla fine, ricevuto sulla destra un sentiero che sale da Serina, si sale per bei tornati al Sappli, da dove si va in piano fino alla conca delle Casere, sbucando accanto alla Casera alta.

infine una bella passeggiata al

bivacco la Plana (1235m): lo si raggiunge da Chignolo, piccolo centro dove si parcheggia con difficoltà, cui si sale da Riso, nellomonima valle; si prende il percorso per il Santuario del Frassino, che si lascia per salire verso sinistra ancora nei pressi del paese (scarsamente indicato). Bel bivacco con ampio spazio coperto. Dal bivacco è possibile salire, per sentiero che parte verso destra, alla cresta sovrastante, che va da Bliben al biv.Testa, subito dopo il monte Secretondo, dalla parte Testa. Un sentiero che va invece da la Plana verso sinistra, porta al passo di Bliben, ma non lo conosco.

Vedi anche: da Chignolo al biv.Testa