la vedretta del Trobe e il monte Gleno (2852m)

in fondo al lago Barbellino artificiale cade da destra una valletta, quella del Trobe, caratterizzata da strane conformazioni rocciose, che scende da un’ampia conca scavata da un ghiacciaio, oggi molto ridotto. La conca e quel che resta del ghiacciaio sono splendidi, ornati da mille fiori diversi. Risalendoli è possibile raggiungere la vetta del monte Gleno, senza eccessive difficoltà, ma solo per EE. Il sentiero che sale alla vedretta del Trobe ed al Gleno parte circa mezzo km prima dello sbocco della valletta, quando ancora si costeggia la sponda meridionale del lago, e si è superato di poco le cascate della Valcerviera; sale in diagonale verso sinistra, e poi costeggia la valletta, una volta che l’ha raggiunta. Il sentiero, nella parte centrale, offre due alternative: l’una, a sinistra, che costeggia maggiormente la valletta, con qualche punto esposto, l’altra, a destra, meno esposta è un po’ peggio tracciata. Comunque, con prudenza, si sale da entrambe senza pericoli. Più in alto il percorso è più tranquillo, fino a raggiungere l’ampia conca, dove si procede senza alcun problema, avendo sulla destra le strapiombanti pareti Nord del pizzo Recastello. Seguendo il sentiero segnato, si attraversa la conca da destra a sinistra, si risale una ripida morena e poi la si segue in cresta fino ad incontrare la neve, più alta o più bassa, a seconda della stagione. Ci si porta così sotto le pareti del Gleno, a sinistra rispetto alla cima. Giunti dove la parete si impenna, occorre salire per sfasciumi piuttosto difficili, perché posti sopra uno strato di ghiaccio, che li rende particolarmente infidi (meglio avere piccozza e ramponi, ad ogni buon conto). Più su, se non c’è neve, si trova un sentierino su sfasciumi che sale da sinistra verso destra, costeggiando il canalone che sale a destra, e raggiunge il bel goletto, a sinistra della vetta (sul sentiero, un solo passaggio delicato dove si aggira col corpo un masso che sporge). Dal goletto si segue la cresta per un sentierino faticoso ma non difficile, che porta alla vetta. Nell’ultimissimo tratto, si traversa verso sinistra, portandosi sul versante Nord-Est, e giungendo in vetta da sinistra rispetto alla cresta percorsa.