de mundi: Citazioni

Tu conoscerai la natura dell’etere, e nell’etere tutte quante

le stelle, e della pura lampada del sole lucente

le invisibili opere e donde ebbero origine,

e apprezzerai le azioni e le vicende della luna errabonda dall’occhio rotondo

e la sua natura; e conoscerai altresì il cielo che tutto circonda,

donde ebbe origine, e come Necessità lo guidò e costrinse

a tenere fermi i confini degli astri.    

Parmenide, Sulla Natura, Fr. 9.

 

Egli [Dio] era buono e in un buono non nasce mai nessuna invidia per nessuna cosa. Essendo dunque lungi dall’invidia, Egli volle che tutte le cose diventassero il più possibile simili a lui….

Infatti, Dio, volendo che tutte le cose fossero buone, e che nulla, nella misura del possibile, fosse cattivo, prendendo quanto era visibile e che non stava in quiete, ma si muoveva confusamente e disordinatamente, lo portò dal disordine all’ordine, giudicando questo totalmente migliore di quello. Infatti non è lecito a chi è ottimo di fare se non ciò che è bellissimo.

Platone, Timeo, 30 A.

 

Affermare che una intelligenza ordina tutte le cose è degno dello spettacolo del cosmo, del sole, della luna, degli astri e di tutta la rivoluzione celeste…

Platone, Filebo, 28 E.

 

Nelle opere della natura non si trova ciò che è per caso, ma ciò che è per qualcosa, e in massimo grado; e il fine per cui sono costruite o sono generate occupa la regione del bello.

Aristotele, Le parti degli animali, I, 5, 645 a, 24-26.

 

Il mondo è un tempio santissimo e convenientissimo a Dio.

L’uomo vi fa ingresso attraverso la nascita, spettatore non di statue immobili plasmate dalle nostre mani, ma di cose fatte dall’intelletto divino, che hanno in sé per natura un principio di vita e di movimento: il sole, la luna, le stelle, e i fiumi dai quali sfocia sempre acqua nuova, e la terra che porta nutrimento alle piante e agli animali…

Ma gli uomini profanano le feste che la divinità organizza  per noi e alle quali ci inizia, perché passano la maggior parte del loro tempo nei lamenti, con animo greve, in penosi affanni.

Aristotele, Sulla Filosofia, fr. 14, 2.

 

L’aiuola che ci fa tanto feroci

Dante, Paradiso, XXII, 151.

 

…facendo attenzione all’infinita potenza e bontà di Dio, non dobbiamo temere d’immaginare le sue opere come troppo grandi e belle e assolute; ma al contrario dobbiamo badare affinché non sembri che non sentiamo abbastanza la magnifica potenza del Creatore, se supponiamo in esse dei limiti, a noi certamente non noti.

Cartesio, I principi della filosofia, III, I, 184.

 

Questa elegantissima compagine del sole, dei pianeti e delle comete non poté nascere senza il disegno e la potenza di un ente intelligente e potente…

Newton, Principia, Scolio Generale.

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