Organizzazione dello Stato: citazioni

E’ la costituzione dello stato che fa gli uomini buoni, se essa è buona, malvagi in caso contrario.

Platone, Menesseno, 238 C.

 

  1. Finché le sorti della guerra furono in equilibrio fra le due parti, gli Ateniesi mantennero il regime democratico. Ma poiché, dopo la disfatta in Sicilia, la parte dei Lacedemoni divenne più forte grazie all’alleanza con il re [dei Persiani, ndr], gli Ateniesi furono costretti a rimuovere la democrazia e ad instaurare la costituzione guidata dai Quattrocento; pronunciò il discorso che dette l’avvio al decreto Melobio e redasse il decreto Pitodoro di Anaflisto, le masse si lasciarono persuadere, soprattutto perché credevano che il re avrebbe più volentieri combattuto dalla loro parte, se avessero messo la costituzione in mano a pochi. Il decreto di Pitodoro era come segue: «Il popolo sceglierà, insieme ai dieci probuli esistenti, altri venti, tra coloro che hanno superato i quaranta anni, ed essi, dopo aver giurato di prescrivere ciò che riterranno il meglio per la città, redigeranno insieme proposte per la sua salvezza; sarà consentito anche a chi lo vorrà degli altri cittadini redigere proposte, affinché si scelga il meglio, fra tutte. E Clitofonte propose tutto il resto come Pitodoro, ma vi aggiunse che i prescelti indagassero anche le leggi dei padri stabilite da Clistene, quando istituì la democrazia, affinché, prestando attenzione anche a quelle, deliberassero il meglio; era convinto che la costituzione di Clistene non fosse democratica, ma vicina a quella di Solone. I prescelti proposero, prima di tutto, che i pritani avessero l’obbligo di mettere ai voti tutte le proposte riguardanti la salvezza dello stato, poi abolirono le accuse di proposta illegale, le denunce e le citazioni in giudizio, di modo che coloro degli Ateniesi che lo volessero, potessero esprimere il loro consiglio sui problemi posti in dicussione; se qualcuno, per questi motivi, avesse cercato di multare o citare in giudizio o denunciare al tribunale, fosse perseguito lui stesso immediatamente per endeixis e fosse trascinato davanti agli strateghi per apagoghe, e costoro lo consegnassero agli undici perché fosse punito con la morte». Poi organizzarono la costituzione in questo modo: «Le entrate dello stato non era possibile impegnarle in altre spese che in quelle di guerra, tutte le cariche erano prive di indennità per la durata della guerra, ad eccezione dei nove arconti e dei pritani in carica, che ricevevano 3 oboli al giorno. Per il resto, il governo l’avrebbero affidato tutto a quanti fra gli Ateniesi erano i più capaci di servire lo stato con i loro denari e la loro persona, in misura non minore di cinquemila, finché fosse durata la guerra. Costoro avevano pieni poteri anche di stabilire patti con chiunque volessero. Sarebbero stati eletti dieci uomini da ciascuna tribù di età superiore ai quarant’anni, affinché scegliessero i Cinquemila dopo aver prestato giuramento solenne».
  2. I commissari prescelti fecero dunque le proposte suddette. Essendo state ratificate le quali, i Cinquemila scelsero fra di loro quelli che avrebbero dovuto scrivere la costituzione, nel numero di cento. I prescelti redassero e presentarono le proposte seguenti: sarebbero stati membri del Consiglio, per un anno, i cittadini di età superiore ai trent’anni, senza indennità; fra i membri del Consiglio si dovevano scegliere gli strateghi, i nove arconti, lo ieromnemone, i tassiarchi, gli ipparchi, i filarchi, e i comandanti delle guarnigioni, i tesorieri dei fondi sacri alla dea e agli altri dei, nel numero di dieci, gli ellenotami e i tesorieri incaricati dell’amministrazione di tutti gli altri fondi pubblici, nel numero di venti, e gli hieropoioi e i sovrintendenti, dieci ciascuno…tutte le altre cariche sarebbero state sorteggiate tra i cittadini non facenti parte del Consiglio in carica;

Aristotele, Costituzione degli Ateniesi, 29-30.

(indietro)                                         %A