La valle dell’Adamè, percorsa dal torrente Poia di Adamè, è la più aperta delle tre valli adamelline di centro valle Camonica, quelle che scendono verso SO, con la val Salarno e la val Miller. Queste valli sono caratterizzate da un primo salto glaciale, dai 1500-1600m ai 2000m, e poi da un lungo penepiano che si addentra tra vette rocciose e precipiti. Quella dell’Adamè, per l’appunto, si prolunga per quasi 10 km con un dislivello di 200m, fino a giungere ai piede del monte Fumo, cima spartiacque tra Pian di Neve e Vedretta della Lobbia.
La salita da malga Lincino al rif.Lissone è normalmente propedeutica ad altre mete, quali il passo Poia, il bivacco Ceco Baroni, Cima Lesena (di cui trovate qui documentazione) più la salita al Forcel Rosso o al passo Ignaga, da me percorse prima dell’avvento del digitale, e qui documentate salendo dalla val di Fumo.
Vi si trova inoltre, a centro valle, una salta alla Porta di Buciaga e, a fondo valle, una salita ai ghiacciai superiori, percorsi poco frequentati e di cui conosco veramente poco.
Oggi ci siamo limitati a raggiungere una meta a metà valle, il Rifugio Baita Adamè, con una brevissima puntata al di là del torrente, fino ad incrociare la salita alla Porta di Buciaga, meta da noi raggiunta solo dalla val di Fumo.
Oggi abbiamo visto che la salita a cima Lesena è stata da poco segnata dagli Alpini di Valle, mentre quella al Forcel Rosso è divenuta quasi impossibile perché il vallone che vi sale è profondamente scavato dall’acqua. Parimenti risulta difficile passare per il passo Ignaga, (salita già pericolosa di per sé) sempre per frane, che però vengono sistemate (almeno ci è sembrato).
Altitudine massima: 2092 m
Altitudine minima: 1604 m
Totale salita: 552 m
Totale discesa: -562 m