Madonna della Corona e Vajo dell’Orsa, da Brentino, con GPS

Giro ad anello con intenti devozionali e paesaggistici. Da Brentino Belluno (chissà perché i paesi di queste lande si danno nomi di città, neppur troppo vicine: questi Belluno, appena sopra troviamo Ferrara…) parte il “Sentiero del Pellegrino” che porta, con poco meno di 2000 gradini e 550m di salita, al bellissimo ed ardito Santuario della Madonna della Corona, raggiungibile con molta meno fatica da Spiazzi.

A questa meta si può poi aggiungere una deviazione lungo il selvaggio vallone (vajo) dell’Orsa, fino a raggiungere malga Orsa, passando per un ballonzolante “ponte tibetano”, e tornando per un sentiero precipite che vi riporta a Brentino dall’altra parte del vallone (sinistra orogr.).

Il percorso è molto ben tracciato, indicato e segnalato, e messo in sicurezza da belle corde metalliche, dove serve ed anche dove non serve, per cui può essere affrontato senza eccessive preoccupazioni. Le esposizioni, talora veramente mozzafiato, sono sempre corrette da un bel sentiero largo e sicuro e dalla corda metallica, sempre presente in questi casi.

La parte più impegnativa è il tratto di discesa, sul sentiero 74: 500 metri tutti precipiti, talora su roccia e rasenti a salti orrendi, ma mai scivoloso ed esposto, sempre con appoggi ben gradinati (le pareti a piombo sotto di voi son sempre qualche metro più in là…), ed anche con un brevissimo tratto attrezzato. 

La salita al Santuario è resa unica da una settantina di metri (di quota) di scala a tornanti, scavata nella roccia in parete verticale, affiancata da un basso muretto: nulla di difficile, e comunque anche qui la fida corda metallica. Sopra la scala, a circa 600m di quota, si trova la deviazione a destra per il Vajo. La si prende al ritorno, perché la salita al Santuario è d’obbligo. Di fronte al sentiero dell’Orsa, dall’altra parte, parte un altro percorso per Castel Presina

Il sentiero del Vajo si presenta in blanda discesa ed esposto per un centinaio di metri, tutti attrezzati. Poi se ne va tranquillo nel bosco, pianeggiante fino al ponte tibetano. Subito dopo il ponte, prima di attraversarlo, bella vista su di una cascata. Attraversato il manufatto, il sentiero sale nel bosco con qualche tornante, fino a d incontrare (grande cartello illustrativo) il percorso di ritorno, che se ne va verso destra, in leggera salita (sent.74).

A sinistra si raggiunge in pochi minuti un grande prato con una decrepita Malga Orsa. Una volta vi si trovava l’acqua potabile. Ora è chiusa. (L’acqua è chiusa anche a Brentino, pure la fontanella con bottone, per la sciagurata mania di risparmiare l’acqua tutto l’anno in montagna, prevedendo che verrà a mancare in estate nella Bassa: insensate manie di ambientalisti e verdi, nemici giurati della natura, dell’ambiente e del buonsenso, come se l’acqua risparmiata non finisse comunque tutta nel mare).

La zona è ricchissima di fiori, specie il tratto roccioso sotto il Santuario. Ne fan fede alcune immagini qui sotto.

n.b. La traccia GPS, nei pressi del Santuario risulta irrimediabilmente corrotta, a causa probabilmente delle pareti incombenti. Ho dovuto cancellare l’ultimo tratto di salita fino al Santuario, perché assolutamente disperso. Fa fede il sentiero in rosso.

Distanza totale: 12901 m
Altitudine massima: 751 m
Altitudine minima: 178 m
Totale salita: 847 m
Totale discesa: -832 m
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