passo del Tonale orobico (2281m), da Mezzeno, con GPS

La settimana scorsa, scendendo da cima Giovanni Paolo II, abbiamo scorto due alpinisti che scendevano dalla cresta Sud del Pizzo delle Orobie, monte che si trova a NNO del passo di Mezzeno. Si tratta di una zona a noi sconosciuta, e ci è rimasto il desiderio di tornarvi, malgrado la scomoda salita dalle baite di Mezzeno (1600m) fino al passo omonimo (2142m). Siamo perciò tornati subito alle baite di Mezzeno (vedi collegamento qui sopra), con l’idea di salire al passo del Tonale (2.281m) (da non confondere, evidentemente, con il Tonale bresciano-trentino), che si apre tra monte Tonale (2425m) a Sud e Pizzo delle Orobie (2340m) a Nord, e da lì, magari, salire al Pizzo delle Orobie, la cui cresta Sud, erbosa, sembrava piuttosto facile. 

Ne è uscito un giro piuttosto sconclusionato, che però ci ha permesso di conoscere una zona bellissima, e la possibilità di un giro ad anello, per un percorso che non risulta su nessuna carta, e neppure sulla mappa GPS, ma ben segnato da ometti.

E’ infatti possibile percorrere un anello intorno al Pizzo delle Orobie, partendo dal passo di Mezzeno e passando per il passo di Val Vegia (2160m), a Nord del Pizzo, e per il passo del Tonale, a Sud. Ma le descrizioni su Internet prevedono che dal passo di Mezzeno (2142m) si scenda ai Laghi Gemelli (1960m), e da qui si risalga al passo di Val Vegia, passando per il lago Marcio ed il lago della Paura, percorso in sé bellissimo, ma che prevede 200m di quota in più del necessario, visto che abbiamo trovato un percorso ben segnato ed assolutamente facile, che porta dal passo di Mezzeno al passo di Val Vegia, passando ad Est del Pizzo delle Orobie, e rimanendo sempre in quota.

Dal passo di Mezzeno si sale al passo del Tonale per un sentiero abbastanza visibile, ma, soprattutto, ben segnato da ometti, sempre visibili dall’uno all’altro. Il sentiero parte in piano verso sinistra, puntando verso la base del monte Spondone (che sorge ad Ovest del passo). Qui giunto, gira decisamente a dx, risalendo in diagonale una trentina di metri, per portarsi su un pianoro che costeggia sulla dx la catena montuosa.  Qui si prosegue in falsopiano per circa 350m. Accade però che, giunti poco prima di passare sotto un profondo vallone che scende dal passo del Tonale, il sentiero si sdoppia, con un ramo che sale al passo, stando a sn del vallone, mentre l’altro prosegue diritto, in piano.

Poiché il bivio non è ben visibile, non lo vediamo e proseguiamo diritti, sempre aspettando che il sentiero giri a sn ed inizi a salire. Dopo che abbiamo scorto e fotografato due camosci (mamma e bimbo) sul costone di un cimotto sulla ns dx, il sentiero inizia a scendere. Qui ci avvediamo dell’errore commesso (ovvero lo sospettiamo), e decidiamo di salire per percorso libero verso il passo, approfittando di un bellissimo vallone aperto che punta all’indietro, portandoci fin sotto l’ultima rampa, dove, seguendo un’esile traccia verso sn, rientriamo nel percorso segnato, che abbiamo mancato più in basso. Al passo ci avvediamo, però, che per salire al Pizzo delle Orobie si dovrebbe affrontare una sottile cresta rocciosa, prima di giungere al facile costone erboso (forse la si può evitare, aggirandola per il sentiero che prosegue verso il passo di Val Vegia, ma non lo sappiamo, e non siamo in vena di esplorazioni, specialmente io, che ho già le gambe molli per quel poco salire). Non avendo neppure voglia di scendere al passo di Val Vegia, per poi tornare indietro (lo scendere per poi risalire all’indietro mi risulta sempre più ostico, man mano che passano gli anni), si decide, tra vari mugugni, di ridiscendere per il percorso corretto (così risulta registrato sul Garmin), per poi riprendere il sentiero pianeggiante abbandonato per salire, e seguirlo per vedere dove ci conduce.

Il percorso ci porta, con brevi saliscendi ed un’ultima, breve, salita finale, a raggiungere il costone NE del Pizzo delle Orobie, da dove si scende per pochi metri in una grande conca, dove si apre il laghetto di Val Vegia e poi si risale al passo di Val Vegia, a dx del quale sale il Pizzo dell’Orto (2271m). Dal passo di val Vegia si può poi raggiungere il passo del Tonale per sentiero segnato, passando ad Ovest del monte, e chiudere così il percorso ad anello. Noi però, avendo già sprecato troppo del ns tempo, torniamo indietro per lo stesso, per giungere a mezzogiorno ad un rivoletto d’acqua sotto lo Spondone, dove abbiam lasciato una birra in fresca (astuzie date dalla lunga esperienza). Passando, saliamo sul cimotto dei camosci, per fotografare giù in basso i vari laghi che si aprono prima dei laghi Gemelli. Rientro senza storia dal passo di Mezzeno.

 

Distanza totale: 11180 m
Altitudine massima: 2271 m
Altitudine minima: 1603 m
Totale salita: 831 m
Totale discesa: -824 m
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