Forcola di Valmora (1994m), da baita Camplano, con GPS

L’anno scorso, ai primi di settembre, andammo al santuarietto di St.Maria di Leten (purtroppo non è così: baita Santamaria deriva il nome dal costruttore, tal Santamaria, e la Madonna non c’entra), salendo poi al passo del Re. Il percorso partiva dal parcheggio a 1600m per Capanna 2000 dell’Arera e passava per baita Camplano. Allora pensammo che, per completare l’esplorazione della zona, ci mancava la Forcola di Valmora, che poteva essere raggiunta passando proprio da Camplano.

La Forcola di Valmora è un punto cruciale. Si apre tra l’Arera ad Ovest e cima di Valmora ad Est, permettendo la salita ad entrambe le cime, e collega la Valdossana alla valle di Valcanale, permettendo però il collegamento trar la val Parina (ValBrembana), con la valle di Valcanale (ValSeriana). Da Sud vi si accede da Capanna 2000, per il sentiero 244 per EE, da baita Camplano per il percorso fatto da noi, e dalla baita Valmora, per un sentiero non indicato e forse ormai perso, le cui tracce si vedono bene dall’alto. Da Nord è raggiunta da un sentiero che viene dal passo Branchino, passando sotto la Corna Piana, che permette il giro ad anello dell’Arera, oppure salendo direttamente da Valcanale, dall’Alpe Piazza.

Il percorso scelto da noi, che vi descriviamo, è il più breve ed il più semplice.  

Sabato scorso, quindi, siamo tornati al parcheggio Arera-1600 e ci siamo incamminati, sotto un sole torrido, verso baita Camplano, ripetendo il percorso che potete trovare al collegamento di cui sopra. Giunti proprio in vista della baita, un cartello rimesso da poco (il sentiero fino a poco tempo fa non era indicato), ci indirizza verso sn per Forcola di Valmora (EE). Si attraversa il prato su una tenue traccia, poi si trova il sentiero che diviene più marcato e che non si perde più. Si supera facilmente un tratto di monte a picco, per giungere sul fondo di un torrente secco (ma qui si trova una flebile fontanina di acqua freschissima) e si sale dall’altra parte prima nell’erba, poi su facili sfasciumi, fino a superare con due passi un solco nella roccia dove il sentiero si interrompe e vi fa camminare su appoggi da individuare (io ho usato le mani, ma non occorre). Dopo di ché si sale ancora per erba fino ad incontrare, sopra i 2000m, il sentiero 244 che viene da Capanna 2000. Qui si gira a destra e in 15-20min si giunge alla Forcola, che da qui è sempre ben visibile.

Al ritorno abbiamo percorso un breve tratto del sentiero per Capanna 2000, fino ad una Croce che si vedeva dall’incrocio, superando un tratto con corda fissa, sostanzialmente elementare. Qui, dopo breve concerto, abbiamo preso la decisione, di cui ci siamo subito pentiti, contestandocela a vicenda, di tornare per il percorso di andata, evitando Capanna 2000 dove, immaginavamo, stavano bivaccando giusto i 2000 escursionisti orobici da cui la capanna prende il nome. Il caldo del giorno ci suggeriva, invece, di tornare, per mangiare, dove avevamo visto l’acqua, che, a quella quota sarebbe stata da lì introvabile.

Infatti, il fondo del torrente poco prima di baita Camplano era ancora all’ombra, mentre un appoggio di sassi brillantemente realizzato sotto lo zampillo di acqua, permetteva di lasciarvi una bottiglietta che si riempiva da sola. Le pareti del torrente erano mirabilmente cosparse di fiori che qui, sul calcareo, sono davvero splendidi.

Ritorno, quindi, per il cammino dell’andata.

Distanza totale: 11330 m
Altitudine massima: 2023 m
Altitudine minima: 1603 m
Totale salita: 659 m
Totale discesa: -656 m
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