il Cornone di Blumone (2830m)

Cornone di Blumone

Per il Blumon si va alla Corna Bianca

La dove il terreno pare il mare.

Per la via lastricata non s’arranca

Come il vecchio sentier facea penare.

Fino alla Vacca vai che non ti stanca

L’andar per quella strada militare.

Il Tita Secchi ha soppiantato il Rosa

E qui il viandante un poco si riposa.

Fino al goletto poi potrai salire

Per quella strada fatta dai soldati.

Quivi però si cambia, e un po’ d’ardire

Ci vuol per gli sfasciumi ammonticchiati

Un passaggino poi ti fa soffrire

Che in aderenza gli altri son passati.

Ma presto poi si sbuca sul costone

Ed or t’attende un lungo traversone.

Alla fin del traverso, la finestra

Proprio sotto la vetta ti scodella

Qui ci vuol man, che sia sinistra o destra

Se vuoi salir per l’erta dura e bella

Di salto in salto giungi sulla cresta.

E qui riposi la tua gamba stracca

Che sotto splende il lago della Vacca.

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Chiamato più semplicemente “Blumone”  (ma esiste anche una cima di Blumone (2506m), poco più a Nord, ad Est del passo Termine), rappresenta la prima, classica, esperienza alpinistica per i bresciani, così come il Guglielmo è la prima esperienza escursionistica.

Dal profilo inconfondibile, per le due vette quasi egualmente alte, è visibile da lontano da quasi tutti i monti bresciani, bergamaschi o trentini.

Indissolubilmente associati al Blumone sono: il passo della Vacca, con la caratteristica roccia da cui -si dice- prenda il nome; l’omonimo lago della Vacca ed il vicino rifugio Tita Secchi (ex Gabriele Rosa), che costituisce il naturale punto di partenza per le escursioni alla vetta.

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Blumone: la salita

1) via normale: dal rifugio Tita Secchi (2380m) – raggiungibile nello stesso giorno dalla Corna Bianca- si sale al passo di Blumone (2633m) e qui si prende decisamente a destra, per lo spigolo del costone che cade sul passo. Attenti ai segnali, perché la franosità del luogo ha aperto varianti, che conducono a punti morti. Un solo passaggio delicato, di pochi metri. Si sbuca sulla spalla che ci porta nella vasta conca pietrosa a Nord. (Da qui si può salire anche alla vetta minore). Si percorre un lungo tratto piano, con qualche dovuta attenzione, fino ad aggirare completamente la vetta e giungere ad una finestra che ci adduce al versante Est del monte, da cui per erto ma facile canale (un solo passaggio che necessita uso di mani) si raggiunge la cresta di vetta, che segue a pochi metri.

variante: al passo di Blumone, invece di salire subito, si scende nella conca sottostante e si aggira lo spigolo roccioso (belle rocce istoriate da concrezioni) e si va a prendere il percorso 2), tagliando la pietraia in diagonale. Bella variante per la discesa.

2) per lo spigolo Nord-Est, costeggiante il pietroso versante Nord: dalla locanda Gaver (1500m) si prende la mulattiera che risale la valle del Caffaro; giunti al casinetto di Blumone (2100m), si gira a destra verso il passo di Blumone. Saliti oltre i primi salti di roccia, ci si trova nella conca Nord: si gira decisamente a sinistra e si punta alla vetta seguendo il facile costone. Ci si ricongiunge al percorso normale alla finestra che porta al canalino finale (Est). Percorso faticoso ma selvaggio e solitario.

Percorsi entrambi per EE, sostanzialmente facili. Trovate i percorsi tracciati graficamente nelle immagini “in vetta”

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