Laghi Neri (2562m), da malga Arnò, con GPS

Esattamente dieci anni fa, Edoardo ed io salimmo al passo di Boldone (2715m), che si apre tra la valle di Arnò e la valle di Danerba, centocinquanta metri sopra i laghi Neri. Si tratta di un luogo bellissimo, con fortificazioni austriache semicircolari, ma il vecchio sentiero che permette di superare il salto glaciale di 600m, dai 1600m ai 2200m, era introvabile, per cui dovemmo salire per erte erbose scoscese per la max pendenza. L’anno scorso ho scoperto che il comune di Bondo ha riaperto il sentiero, cosicché ho pensato di tornare a salire al passo, e, magari, di raggiungere anche la cima di Arnò, altri centotrenta metri più in alto (2849m).

Inoltre, oggi dal passo Boldone è possibile raggiungere quello di Danerba, con la grande fortezza in muratura, per il nuovo sentiero dei “Cieli aperti”, che dal dal passo del Frate fino al Cop di Breguzzo.

Ho così dovuto amaramente scoprire che, sì, oggi un bel sentiero scavato di fresco e talora anche gradinato di legno, permette di superare agevolmente il primo tratto della salita, ma negli ultimi dieci anni parecchie forze mi son venute calando, cosicché ho dovuto fermarmi ai laghi, dove sono giunto sbuffando e sudando, verso mezzogiorno, all’ora cioè giusta per fermarsi lì a consumare un magro pasto a base di pane e affettati.

In effetti, il percorso nella parte alta è comunque difficoltoso, lungo tracce esili, dove occorre cercare continuamente l’ometto od il segno che vi guida alla meta.

Si parte dalla malga Arnò (1660m), dove si può comodamente parcheggiare, e si prende la strada per la malga Maggiasone-passo del Frate. Si evita però di lasciare la strada quando si trova la deviazione a sn per tali mete, e si prosegue per un centinaio di metri, finchè si vede sulla dx la scritta rossa su di un sasso “passo Boldone”. Qui si prende il sentiero, che nel primo tratto sembra solo segnato, e coperto di erba, ma poi diviene man mano più marcato e che porta fino ai 2200m, al termine del salto glaciale (appena prima di giungervi, troverete una bella cascatella di ottima acqua di monte).

Poi il sentiero cessa e resta una tracciolina che si perderebbe se non fosse ben segnata con ometti e bolli rossi. Si sale diritti, con sudore e fatica, restando a destra della grande valle, fino ai 2400m, dove si trova un grande masso con faccia piatta verso la valle. Qui si gira a sn e si prosegue in falsopiano verso la sponda opposta (all’inizio si deve passare su scomodi sfasciumi), passando per una zona ricca di acqua. Alla fine si sbuca, con un traversone sinistrorso, in una grande conca pietrosa, con vari stagni, dove, a 2550m, si trovano i tre laghi maggiori.

Da qui, con agile balzo, potrete salire al passo sovrastante, molto bello, per percorso ben indicato con ometti. Io vi ho rinunciato, per lasciare a voi l’onore.

Al ritorno, giunto sulla strada che scende a malga Arnò, sono piegato a sn, salendo fino ad un bel ponticello. Superato quello, dopo una breve salita si supera un altro ponte e, girando in piano a sn, si giunge ad uno spiazzo tra i pini dove giacciono enormi massi squadrati e lavorati. Li avevo già visti e fotografati 10 anni fa, senza sapere cosa fossero. Oggi so che si tratta delle pietre rimaste dei lavori per il cimitero monumentale di Bondo, realizzato dagli Austriaci nel 1916.

 

Distanza totale: 12597 m
Altitudine massima: 2542 m
Altitudine minima: 1560 m
Totale salita: 1086 m
Totale discesa: -1092 m
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