Il monte Giuggia è in realtà una anticima del più prestigioso monte Benna (2248m), come il monte Lavetto (1947m), poco più a nord. E’ però una meta di scialpinisti e ciaspolatori, poichè da lì l’ulteriore salita al Benna, su cresta piuttosto aerea, si presenta più rischiosa. Vi ci siamo finiti poiché avevamo visto il Benna da malga Arnò, in val Breguzzo, due settimana fa, e avevamo pensato di esplorare la zona, a noi sconosciuta. Per salire alla cima occorre passare dall’omonima malga Giuggia, che viene raggiunta da una bella strada che parte da Roncone. Poichè però l’unica indicazione chiara per tale meta si trova in Roncone, ed indica l’inizio della strada, la prima volta siamo riusciti a sbagliarci e a non giungere in nessun luogo utile. La cronaca di tale errare la trovate qui, assieme alle immagini della prima parte del percorso. Guardate per completezza di informazione.
Comunque, la seconda volta riusciamo a raggiungere la malga (1663m), seguendo pazientemente la strada, anche se è possibile arrivarci salendo direttamente per prati, come fanno gli scialpinisti (vedi le tracce GPS).
La vetta è trecento metri più in alto. Dietro la malga si sale oltre la staccionata e si prende un traversone verso destra, piuttosto ripido ma largo e senza problemi. Si giunge cosi ad un colletto, dove si deve girare decisamente a sn, attraversando in piano fino ad entrare nel bosco. Seguendo le tracce di salitori precedenti, si prosegue per poco in piano, poi si inizia a salire in diagonale sn per sentiero, fino ad una bella pianta dai molti tronchi (vedi immagine), dove si gira a dx e si traversa fino a raggiungere l’ampia cresta che sale da Nord-Est .
Qui si sale senza problemi, salvo che per noi le tracce cessavano e si iniziava a sprofondare nella neve crostosa, così che abbiamo faticato più negli ultimi 150m che in tutto il precedente..
La vetta è piuttosto sottile per circa 20-30m, e la neve aveva formato una cresta rilevata. Visto le condizioni del manto, non molto sicure, ma più che altro faticose, non vi siamo saliti, fermandoci poco sotto. Gran panorama tutt’intorno. Al rientro, alla malga Giuggia troviamo una strada sterrata che ci porta rapidamente alle case sottostanti, anch’essa senza alcuna indicazione nè alla partenza nè all’arrivo.
In compenso, i Ronconidi indicano la vetta con strani cartelli, dalle inquietanti iscrizioni (vedi foto), nel tratto subito dopo la malga. Un altro cartello mal posto lo si trova dopo Curadura, in un tratto privo di deviazioni, e sembra indicare che per raggiungere malga e vetta occorre ritornare indietro (!!!).
Altitudine massima: 1932 m
Altitudine minima: 1195 m
Totale salita: 773 m
Totale discesa: -763 m