rif S.Pietro e monte Calino (1089m), con giro ad anello, da Tenno, con GPS

Giro per tutti, in un paesaggio incantevole, per mulattiere e sentieri tra ulivi, castagni, faggi e conifere, impreziositi dagli splendidi colori autunnali. Per di più, passando tra tre bellissimi borghi, effettivamente tra i più belli d’Italia. La prima meta è la salita al rifugio S.Pietro (980m) partendo da Tenno (450m). A questo percorso, piuttosto breve anche per me, abbiamo aggiunto qualche giravolta di più in zona. Si dovrebbe partire dal parcheggio all’ingresso di Tenno, al castello. Ma, la pigrizia sviluppata in tanti anni di esperienza montana, ci consiglia di andare a parcheggiare al secondo tornante sopra il paese, dove parte la mulattiera. Non è una scelta felice, perchè poi, al ritorno, ci tocca percorrere un km di strada asfaltata, con una spanna di passaggio tra riga bianca e guardrail, mentre parcheggiando più in basso si sarebbe potuti rientrare da Ville per viottoli più bassi (sentiero di Prà). Ma l’esperienza è impagabile, e si paga così, tentando e ritentando.

Partiamo quindi dalla località di Revedù e iniziamo la salita per mulattiera, fino al bel borgo di Calvola, uno dei quattro delle Ville del Monte. Qui cominciamo a conoscere il classico portale a volta, con chiave di volta e pietre ornamentali laterali, di pietra rossa di Verona (a Canale sarà invece uguale, ma di pietra bianca). Bellissima fontana con lavatoio. Attraversiamo il borgo e riprendiamo per mulattiera (sentiero Nogherole, che è anche sentiero Frassati, il percorso che seguiremo per gran parte del cammino). Purtroppo si sbuca, a 790m, sulla strada asfaltata in località La Cros. Comunque il paesaggio intorno è incantevole, ed il traffico inesistente. Giunti in località Calino (850m), troviamo un bel bivio: a dx si va a Treni, posto da dove transiteremo più tardi, scendendo dal calino. Da questa parte il percorso per il Rifugio (che, intanto, ha cominciato a farsi vedere su in alto), dovrebbe essere più breve, per il Sentiero Frassati che vi sale direttamente da Sud-Est. Ma l’indicazione ci manda a sn, e così ci tocca percorre un lungo tratto di strada, fin quasi alla Sella di Calino (950), dove si trova un parcheggio, da cui si può salire al sovrastante Misone. Poco prima di arrivare alla Sella, una deviazione ben indicata sulla destra, ci permette di raggiungere il rifugio, passando vicino ad una graziosa sorgente. Il rifugio sorge presso un Santuarietto dedicato a S.Pietro, da cui il nome. Sopra il rifugio riprende il Frasassati, che ci porta alla vetta del monte Calino (1089m) e poi scende lungo una dolce dorsale verso Nord, fino a giungere in località Vedesè (960m), da dove si potrebbe rientrare in breve alla Sella di Calino, girando a sinistra per carrabile. Noi, invece, per allungare la tratta, giriamo a dx continuando per il Frassati. Qui il sentiero cambia di botto, e da dolce com’era, si precipita in basso fino a Treni (835m). Non c’è mai esposizione, solo il rischio di appoggiare parti del corpo per terra, scivolando sulle foglie. Basta stare attenti, e non succede.

A Treni si abbandona il sentiero Frassati, che sale a S.Giovanni al Monte e da lì proseguirà, con varie tappe, fino a S.Romedio, in Val di Non.

Noi, invece, prendiamo per Vespana (780m), un pascolo che si trova al termine della dorsale Nord del Calino, da cui siamo scesi, nella valle di Lomasone, che scende verso Nord verso il Brenta, che si vede lontano. Pensavamo di fermarci a mangiare, ma troviamo la località immersa nell’ombra. Proseguiamo quindi per il sentiero 410, che ritorna verso Sud, alla Sella di Calino, passando tra il monte Calino e le bellissime ed orride pareti del Misone, che cadono verso Est con balzo di 800m. Si risale fin quasi a 1000m, dove si incontra la strada che sale a Vedesè, e poi si giunge alla Sella, dove parcheggiano numerose automobili (commensali alle tavole di S.Pietro?). Al ritorno, per non fare lo stesso dell’andata, scendiamo a Bastiani, per deviazione destra indicata. Qui si può scegliere se scendere diritti su Canale e poi Tenno, o proseguire verso dx e scendere alla terminazione del lago. Noi scegliamo dapprima di andare al lago, ma poi, percorso un lungo tratto orizzontale, che ci fa cambiare idea, quando il sentiero inizia a scendere, prendiamo a sn per variante non segnata e scendiamo fino al bellissimo borgo di Canale, seguito dall’altrettanto bello di Pastoedo. Da qui in un balzo ci ritroviamo sulla principale che ci riporta a Tenno-Revedù in un km di attenti alle macchine!.

Il percorso offre continuamente belle viste su monti già noti: Cima d’Oro, Cima Sclapa, Mazza e Corno di Pichea, oltre a quelli ignoti, come il monte Biaina, o Cima Ghez, sul Brenta. Per non parlare delle incombenti pareti del Misone, tornando da Vespana.

 

Distanza totale: 16943 m
Altitudine massima: 1079 m
Altitudine minima: 478 m
Totale salita: 849 m
Totale discesa: -848 m
Scarica