Il monte delle Scale sorge a Nord-Ovest di Bormio e presenta una bella Croce, visibile dal paese, su una delle due vette (come accade di solito in questi casi, la più bassa), con anche un bel monumento ad un Alpino con bandiera e torcia. La vetta più alta (1520m) sembra sia pur facilmente raggiungibile, ma, per scarsità e mancanza di Croci e di Alpini, rimane negletta negli spogliatoi.
Il monte presenta due facce assolutamente diverse: a Sud cade a precipizio, con salti e sfasciumi, sul paese di Valdidentro e Pedenosso (frazione del primo), mentre a Nord offre bei declivi, con solo qualche salterello minore. La differenza è addirittura sorprendente nel momento che si sbuca sul versante Nord dalla fortezza.
A Sud sale un percorso scavato dagli alpini che sale ad una fortezza-caserma proprio a ridosso del valico tra le due vette. A Nord sale un bel sentiero per tutti (o quasi), che ci è servito da discesa.
La fortezza presenta una galleria che normalmente consente il passaggio tra i due versanti, come indicano tutte le descrizioni in Internet. Invece, stavolta, era ancora chiusa per la neve che bloccava i battenti da dentro e da fuori; fortunatamente abbiamo trovato un sentierino non indicato, ma ben visibile, che sale a sn della costruzione e, in 20 metri, permette di scollinare dall’altra parte.
Il percorso Sud, molto bello, è così ben tenuto che si potrebbe consigliare a tutti. Un tempo doveva trattarsi di una larga strada. Ora, le frane hanno reso la strada un sentiero più o meno largo, ma sempre sufficiente a postarvi la pianta dello scarpone. E’ vero che è sempre esposto, ma basta non buttarsi giù di proposito ed il sentiero vi accompagna con sicurezza dappertutto. I punti più difficili sono muniti di belle e robuste catene.
Purtroppo, però, vi è un breve tratto, proprio sotto il forte, (a 2333m circa) dove una frana (forse recente) non è stata convenientemente trattata, e occorre passare su scarsi sfasciumi a piombo sulla piazza del sottostante Pedenosso, sperando vivamente che non decidano di scendere in paese proprio in quel momento.
Preciso che non vi sono difficoltà particolari, se non si ha paura, ed il tratto brutto è molto breve. Ma se ti viene paura rischi di imbrattare il passaggio per i successivi, rendendolo magari anche scivoloso…
Comunque ci siamo passati, tra mugugni vari e proteste, per cui ci passerete anche voi, che siete più bravi (e più giovani).
Si sale per la strada dei laghi di Cancano (pedaggio 5euro – ben indicata sulla strada che da Bormio sale verso Livigno), per 18 bei tornanti consecutivi e, superate due brevi gallerie, si parcheggia nei pressi delle Torri di Fraele, due eleganti fortificazioni medievali che proteggevano l’accesso alla Valtellina da parte dei soliti Svizzeri razziatori (era prima che inventassero la cioccolata).
Qui (1930m) parte il percorso Sud per la Caserma delle Scale (cartello con avvertenze che il sentiero è per EE). Si sale per bella strada militare tra i mughi fino ai 2200m, dove a sn se ne va un sentiero per la Madonna (Santa Maria Regina) dei Monti (?). Proseguendo diritti, la strada piega a dx e divien di botto sentiero che si addentra sotto pareti a piombo e sopra sfasciumi a 60%. Da qui fino ai fatidici 2333m il sentiero, ora largo come la strada originaria, ora stretto da passarci in fila indiana, prosegue senza problemi particolari, anche se quasi sempre molto esposto, sui ghiaioni sottostanti.
Giunti nel vallone che scende dal forte e superata una prima catena, il fondo del vallone se ne è sceso a valle, ed il sentiero diviene una tracciolina che sale per 3-4 metri (esposti) verso un masso tondeggiante che sporge un poco ed occorre aggirare. Fortunatamente dietro il masso la mano trova da appigliarsi bene. Superato questo punto (tecnicamente il più difficile, anche se in realtà quasi elementare se non vi fosse l’esposizione), si deve continuare a salire per sfasciumi, ma la mancina trova da appigliarsi su vari spuntoni, messi lì provvidenzialmente. Quando il sentierino si spiana, si devono muovere due o tre passi su labili peste sfasciumiche, con la visone del campanile del paese sottostante (Pedenosso) proteso minacciosamente verso di voi, a meno di un km di distanza. In mezzo al guado si trova una provvidenziale pietra bianca, che pare un sasso in bilico, ma che invece è bella soda per attaccarcisi, che vi permette una sosta per far coraggio al compagno che si lamenta dietro di voi. Poi con altri due passi siete al sicuro.
Segue una salita attrezzata che porta ad un tornate sinistrorso. Il percorso non presenta altre difficoltà, se non brevi passaggi che richiedono la normale attenzione di dotazione. Sale con altri tornanti, non altrimenti contati, fino al forte.
Qui gli spaventi non son finiti. Entro dal portone principale (in fondo a sn) e, dopo aver aperto (e richiuso) la porta dello stanzone, per una breve occhiata, proseguo al buio per la galleria che prosegue con una leggera curvatura (il cellulare è nella tasca dello zaino), sperando di rivedere la luce dell’apertura dall’altra parte (tutte le descrizioni in rete la danno sicura a 30m). Finisco in un gran montone di neve, passo al buio più totale – o quasi- sulla sn, tra neve e muro, affondando fino al ginocchio) fino ad arrivare al portone, di metallo, che non si squassa di un millimetro di fronte alle mie rimostranze e scossoni.
A sn sale uno stretto camino di 6-7 metri, parzialmente coperto da assi. Non mi fido, perché temo di incastrarmi.
Torno con la notizia (nel frattempo il compagno ne ha approfittato per svuotamenti vari) che dobbiamo ritornare per lo stesso percorso di andata. Scene di disperazione, dinieghi, giuramenti che saremmo morti sul posto, senza abbandonare la posizione conquistata. Fino a ché notiamo una tracciolina sulla sn del forte. Vi saliamo e quella ci porta in breve a scollinare dall’altra parte, dove ci troviamo in un vasto pianoro, con panchine e giochi per bambini.
Da qui sui sale per sentiero alla vetta. Il ritorno presenta ancora una difficoltà: una discesa in un canalone, di primo grado.
Il percorso ( 5-6 metri) è tutto segnato con grandi bolli rossi, ed è ben gradinato. Lo si supera senza fatica od ulteriori scagazzi.
Si sbuca all’estremità Nord del lago delle Scale e si torna per strada alla macchina parcheggiata.
8 Giugno 2022; una delle due Torri di Fraele, nei pressi delle quali si parcheggia
8 Giugno 2022; la seconda delle torri
8 Giugno 2022; il comune di Valdidentro, dalla prima torre, con cima de Piazzi in centro, il Corno di S.Colombano a sn ed il Pizzo di Dosdè a dx
18 Giugno 2022; l'attacco del percorso, che sale fino ai 2200m per larga e comoda strada militare, attraverso i mughi
18 Giugno 2022; qui vi si avverte di non avventuravisi, ma con poca enfasi, senza parlarvi nè di scagazzi nè di ultimi desideri...
18 Giugno 2022; al primo tornante, Cima De Piazzi (3439m)
18 Giugno 2022; secondo tornante, il Piz Tea Fondada (mte Cornaccia), a Nord, con l'ultimo lembo del lago delle Scale
18 Giugno 2022; la cima di Plator, ad Ovest
18 Giugno 2022; al termine della strada troviamo questa Croce
18 Giugno 2022; dalla strada vediamo l'attacco del sentiero
18 Giugno 2022; qui la deviazione per la Madonna; noi tiriamo diritti
18 Giugno 2022; il sentiero si presenta più largo e comodo di quel che appariva da lontano
18 Giugno 2022; una comoda via di discesa porta direttamente in piazza a Valdidentro (qui sembra più Valdisotto..)
18 Giugno 2022; di fronte a noi riprende la strada militare
18 Giugno 2022; un breve tratto di passaggio su sfasciume, sulla frana, ma ben battuto
18 Giugno 2022; vista all'indietro del primo tratto
18 Giugno 2022; si riprende, dietro l'angolo, per un percorso abbastanza comodo e largo
18 Giugno 2022; Aster alpinus
18 Giugno 2022; qui si prosegue con facilità e futile baldanza
18 Giugno 2022; avanti con brio
18 Giugno 2022; ancora uno sguardo all'indietro
18 Giugno 2022; qui si aggira un altro sperone, per affrontare il prossimo vallone
18 Giugno 2022; anche qua nessuna difficoltà
18 Giugno 2022; al nuovo sperone, appare la Croce delle Scale
18 Giugno 2022; man mano il percorso si fa più accidentato, ma si prosegue senza tema (...soli eravamo, e sanza alcun sospetto...)
18 Giugno 2022; altro sguardo all'indietro: si notano strani passaggi, ma già ci siam passati
18 Giugno 2022; il sentiero si mantiene decente
18 Giugno 2022; qui un poco comincia a puzzare, ma, si pensa che peggio di così non sarà (...taciti, soli, senza compagnia, andavam l'un davanti e l'altro dietro come i frati minor vanno per via...)
18 Giugno 2022; le rocce sopra di noi danno idea di solidità, e sembrano infonderci sicurezza
18 Giugno 2022; Linaria alpina
18 Giugno 2022; Botrichium linaria
18 Giugno 2022; come si può vedere, il sentiero non cessa mai di assicurare un comodo appoggio allo scarpone (per lo meno a quello sinistro...)
18 Giugno 2022; qui, lo sguardo all'indietro non sembra mostrar più alcun passaggio: ma noi sappiamo che proprio da lì siam passati...
18 Giugno 2022; il sentiero non molla
18 Giugno 2022; la presenza di catene dove il sentiero si stringe sotto la spanna infonde sicurezza: qui si preoccupano per noi!
18 Giugno 2022; ancora un breve tratto di percorso tranquillo
18 Giugno 2022; qui comincia lo scagazzo: non sembra, ma già metter la mano dove l'ho io e trovare appiglio è stato di conforto; ora si aggira il pietrone e si sale sopra le pietre sopra la mia testa a sn: poi un traversino di puro terrore...
18 Giugno 2022; il passaggio del brivido alle spalle: parte dal sentiero in basso sn, aggira il pietrone tondeggiante e sale fino ad un traverso piano che porta alla sicurezza dove inizia l'ombra, passando per poco sfasciume sopra un barattolo.
18 Giugno 2022; subito dopo si inizia a salire in sicurezza per catena (prima ho detto barattolo per non spaventarvi...era un baratro)
18 Giugno 2022; finita la roccia soda, la catena si aggrappa a spezzoni piuttosto mobili, ficcati nello sfasciume: magari si poteva sistemar così anche da basso. Il passaggio brutto è là dietro: in rosso i tratti peggiori.
18 Giugno 2022; finito questo tratto catenato, si gira a sn e, pur rimanendo il percorso impegnativo, non ci son più problemi di pericolo imminente
18 Giugno 2022; dopo la catena appare il fortino dove, crediamo, finiran le nostre pene
18 Giugno 2022; ancora un breve passaggio, che affronto con la solita classe...
18 Giugno 2022; ecco l'ultimo tratto all'indietro
18 Giugno 2022; il fortino è qua sopra: se l'ultimo tornante non riserva sorprese, ci siamo!
18 Giugno 2022; finalmente al forte! Per la galleria (ora chiusa) si entra dalla porta in fondo; per proseguire si prende una traccia sulla sn del forte
18 Giugno 2022; un camerone della fortificazione, o caserma-rifugio
18 Giugno 2022; la galleria che porta dall'altra parte del monte, ma che risulta chiusa per presenza di mucchi di neve da entrambe le parti, che bloccano la porta metallica
18 Giugno 2022; dopo aver temuto di dover tornare per il percorso di salita, troviamo la traccia che ci fa scollinare sull'altro versante: ecco la vera cima delle Scale (2520m); ma la Croce è sulla cima secondaria.
18 Giugno 2022; la cima della Croce, che da qui ancora non si vede; sotto, in centro, il tetto piatto del forte.
18 Giugno 2022; verso Nord, da sn a dx, il Piz Tea Fondada, il Piz Schumbraida, il m.te Braulio
18 Giugno 2022; verso Sud-Ovest, sopra le trincee, da sn il Corno di S.Colombano, la cima De Piazzi, il Pizzo di Dosdè ed il Corno di Dosdè; ultimo a dx il mte Foscagno
18 Giugno 2022; la cima della Croce, con il sentiero che visale, sulla sn; in fondo, l'Ortles
18 Giugno 2022; il sentiero sale ripido; dal punto più alto, i laghi di Cancano; in fondo ai laghi il mte Cassa del Ferro
18 Giugno 2022; ultimo tratto quasi piano fino alla Croce
18 Giugno 2022; in vetta la Rosa dei Venti
18 Giugno 2022; Saxifraga vandellii
18 Giugno 2022; l'alpino alfiere e tedoforo presso la Croce
18 Giugno 2022; per chi non mi conoscesse, io sono quello a sn (senza bandiera)
18 Giugno 2022; la strada dello Stelvio; in centro il m.te Scorluzzo; più a dx la Puntadel Naso, infine l'Ortles; a dx, più vicina, cima di Reit
18 Giugno 2022; l'Ortles con a dx la Geisterspitze (cima degli Spettri)
18 Giugno 2022; il Cevedale
18 Giugno 2022; verso Est la cima di Reit, con a sn l'Ortles, a dx il Cevedale
18 Giugno 2022; l'ingresso della galleria, dalla parte Nord; anche esternamente un mucchio di neve, come da dentro
18 Giugno 2022; la punta della Croce, con il sentiero: si vede bene il tratto ripido che si impenna
18 Giugno 2022; i laghi di Cancano, tornando
18 Giugno 2022; tornando un breve passaggio di primo grado, più semplice di quel che sembra dalla fotografia
18 Giugno 2022; il percorso è segnato con grossi bollini rossi (più bolloni che bollini..)
18 Giugno 2022; qui l'impaccio che dimostro è dovuto alle mie ginocchia...
18 Giugno 2022; una provvidenziale Madonnina per ringraziare dello scampato...
18 Giugno 2022; vegetale ignoto
18 Giugno 2022; forse il rifugio Livrio
18 Giugno 2022; il rifugio è sul piano proprio in centro
18 Giugno 2022; la strada del ritorno dove sbuca al lago delle Scale
18 Giugno 2022; il lago delle Scale
Distanza totale: 8663 m
Altitudine massima: 2495 m
Altitudine minima: 1938 m
Totale salita: 596 m
Totale discesa: -571 m
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