Piz Campasc (2599m), dal passo del Bernina, con GPS

Il Piz Campasc è una elegante piramide che sorge a Sud-Est del lago Bianco al passo del Bernina.

Sfiora i 2600m, ma poiché la base di partenza sono i 2330m del passo, costituisce una comoda meta anche per chi si è sobbarcato il lungo viaggio automobilistico per giungere colà, ai confini di Tule.

Come aspetto ricorda il Castel di Picol, al lago di Picol, in val Brandet, mentre il sentiero di salita ricorda l’ultimo tratto del Corno Stella, in val Brembana, cioè un traversone destrorso su ripido pendio, con brevi salti rocciosi da superare (facilmente) con uso mani, proprie od altrui.

Il tratto di avvicinamento, lungo un cordone morenico che contiene ad Est il lago Bianco, è di circa un km e mezzo, con continui saliscendi, che aggiungono un centinaio di metri ai 300 che comporterebbe la salita vera e propria.

Il monte, all’avvicinamento mattutino, anche per l’esposizione solare che lascia in ombra i passaggi apparentemente più critici, appare arcigno, ostico e quasi inaccessibile. In realtà è un trucco tutto svizzero: seguendo passo passo il sentiero ci si accorge poi che le difficoltà sono limitate, anche se la salita offre una discreta soddisfazione al normale escursionista semi-esperto come noi.

Giunti ai piedi del monte, si deve prima salire per facile sentiero fino ad una spalla Nord ben visibile, che offre l’accesso alla pala Ovest della cima. Per giungere alla spalla l’unica difficoltà sono gli ultimi 20 metri su pietroni accatastati, ma che si superano senza particolari difficoltà o pericoli. La spalla si supera sulla cresta per tratto piano, poi si inizia con una salita un po’ brusca di una decina di metri per prendere poi il sentiero che sale con pendenza regolare. Subito si incontra la prima (ed unica) difficoltà: un passaggio di tre metri su lastre di granito inclinate a 60 gradi. Il piede fa bella presa, mentre la mano trova sulla sinistra di che appoggiarsi (appigliarsi sarebbe esagerato). Vi è anche una fessura al fianco, che offre un’altra soluzione, ma noi siamo rimasti sulla sn, contro la parete.

Da qui in avanti potete salire tranquilli, che non troverete difficoltà superiori, al di là di qualche capogiro se guardate troppo da basso. 

Un breve tratto su terreno di frana, ma senza problemi, e sbucate sul versante Sud, ampio e pratoso, che vi conduce in breve alla vetta. Splendido panorama, tutti circondati da montagne svizzere o valtellinesi, tutte sopra i 3000, mentre ad Ovest si aprono belle vedrette e ghiacciai.

Merita una menzione il lago Bianco, che risulta di tale colore perché alimentato dalle nevi e ghiacci del Piz Cambrena. E’ delimitato da due dighe, sia a Sud come a Nord. L’acqua cade però a Sud, verso l’Adriatico, mentre a Nord la diga impedisce la commistione con il lago Nero, alimentato da sorgive, e che cade invece verso Nord, prima nell’Inn, poi nel Danubio (cui dona il famoso colore blu) ed infine nel mar Nero (nero il lago, nero il mar).

Distanza totale: 6530 m
Altitudine massima: 2582 m
Altitudine minima: 2315 m
Totale salita: 421 m
Totale discesa: -417 m
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