Il quarto nome: BENE

Omne autem bonum, aut Deus, aut ex Deo

 

Nella Bibbia, Dio è il Giusto ed il Santo per eccellenza.

 

Ma l’idea che il Bene in sé sia Dio stesso ci viene da Platone: l’Uno, il Bene, il Bello (e con questi il Buono ed il Giusto) costituiscono l’Idea originaria da cui discendono tutte le altre, e delle quali il mondo materiale non  è che la brutta copia.

Il Bene è sufficiente in sé. (Filebo, 20 D)  La natura del Bene si distingue dalle altre cose per questo carattere: l’essere vivente in cui esso fosse sempre presente compiutamente, in tutto e per tutto, non avrebbe bisogno di nient’altro e sarebbe perfettamente sufficiente in sé.                     Filebo, 60 B-C.

 

Il buono è il bello.  (Liside, 216 D)  Nessuna delle azioni belle, in quanto bella, è cattiva, mentre nessuna di quelle brutte, in quanto tale, è buona.                                   Alcibiade maggiore, 116 A-B.

 

Aristotele vede nel Bene il Fine ultimo di ogni cosa. E chi conosce e comprende Aristotele sa che per lo Stagirita uno solo è il Principio ed il Fine di ogni cosa: Dio.

Il fine di ogni cosa è il bene, e, in generale, nella natura tutta, il fine è il sommo bene.  (Metafisica, I)

 

A ragione si afferma che il bene è “ciò a cui ogni cosa tende”.                   Etica Nicomachea, I, 1094.

 

Plotino segue, sul tema, Platone, ma anche Aristotele:

Il bene e la bellezza dell’anima consistono nel rassomigliare a Dio, poiché da Lui derivano il Bello e la natura essenziale degli esseri.  (I 6, 6)  Il Bene è sorgente e principio del Bello.  (Enneadi, I 6, 9)

 

Per Sant’Agostino, l’identificazione di Dio con il Bene è evidente e chiara:

…quia summum bonum est summe esse… Nam quoniam summa species summum bonum est, minima species minimum bonum est. Omne autem bonum, aut Deus, aut ex Deo. Ergo ex Deo est etiam minima species.

 

L’essere infatti, quale che sia, è bene, poiché il sommo bene è il sommo essere. … Dal momento, infatti, che la somma essenza è il sommo bene, l’essenza minima è un bene minimo.

Ma ogni bene o è Dio o proviene da Dio; perciò anche la più piccola essenza proviene da Dio.

Aurelio Agostino, De vera religione, 18, 35.

Le stesse considerazioni potremmo fare per San Tommaso ed i suoi trascendentali: unum, verum et bonum.

 

Il moderno che più e meglio di ogni altro ci permette di identificare nel Bene e nel Giusto la manifestazione sostanziale di Dio in noi è Kant, con il suo Imperativo categorico.

..nel concetto del sommo bene è già inclusa la legge morale come condizione suprema…

Critica della Ragion pratica, II, 1, 197.

 

L’identificazione della legge morale con il Sommo Bene, effettuata da Kant, apre inevitabilmente la strada all’identificazione della fonte della Legge con Dio, ovvero all’identificazione di Dio stesso, come Fine ultimo e Sommo Bene, con la Legge stessa.

Manca invece a Kant la consapevolezza, presente in Aristotele, che il Tedesco conosce male, che la natura della Felicità quale fine di ogni uomo, identifica le tre cose in una sola: Legge, Felicità e Sommo Bene.

Essere felici è necessariamente il desiderio di ogni essere razionale finito, e perciò un motivo determinante inevitabile della sua facoltà di desiderare… Ma i precetti pratici, che si fondano su questi principi, non possono mai essere universali…                Critica della Ragion praticaScolio II.

 

Quello che vorrei sottolineare è che il concetto di Giusto (o di Bene) non nasce in noi nel riferirsi a questa o quella cosa, bensì è un concetto a priori: abbiamo in noi il senso del Giusto e del Bene assolutamente disgiunti da alcuna manifestazione empirica. Esso è un valore squisitamente spirituale.

E’ buona ogni cosa che viene desiderata da qualcuno. Ma è sommamente buona e giusta ogni cosa desiderata da Dio. Questo Desiderio o Volontà divina, che si identifica con il Bene ed il Giusto, è Dio stesso che Si determina così come Si vuole e Si piace.

 

Il senso del Giusto e del Bene è perciò la quarta manifestazione sostanziale di Dio in noi.

 

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