val Grande di Vezza d’Oglio

 

La val Grande è la più lunga delle valli camune del Parco dello Stelvio. Ed è anche la valle più ricca di fauna selvatica, in specie di grandi ungulati: cervi, camosci e stambecchi.

Sale verso Nord, proprio sopra Vezza d’Oglio, e termina, dopo più di 10 km in linea d’aria, con il passo di Pietra Rossa (3040m), che la collega con la valle delle Messi.

A circa metà valle, dove sorge il bel bivacco Occhi, in località Plas de l’Asen (2049m), si sale a destra verso il passo di val Canè (2699m), che la collega con l’omonima valle, mentre a sinistra si apre il passo di Dombastone (2546m), che porta in Valtellina. Più a Nord, sempre sulla sinistra (dx orog.) si apriva un tempo il passo Maurone (2672m), che portava alla val Rezzalo, ma ora desueto e non segnato.

Escursioni documentate:

1) al bivacco Saverio Occhi (2049m). Il bivacco costituisce (assieme al Linge) gloria dell’ospitalità alpina camuna: sempre aperto, perfettamente attrezzato, è quasi un albergo self-service. (Girando in quel di Bergamo, si trovano tutti i bivacchi chiusi ermeticamente). E’ la prima meta della valle, adatto ad ogni escursionista, per vedere, anche se da lontano, se non si è fortunati, cervi, camosci e marmotte (gli stambecchi, invece, stanno più in alto). Dal bivacco si parte poi per escursioni più impegnative, nell’alta valle. Si raggiunge in automobile la frazione Tu di Vezza (anche se non siete in confidenza, non sbagliatevi a dargli del Lei) e si prosegue oltre fino al divieto di prosecuzione (superabile con permesso a pagamento), dove finisce anche l’asfalto. Si prosegue diritti, e, dopo una breve salita, si percorre un lungo tratto semipiano fino alla località Aqua Calda, dove si attraversa il torrente su ponte. Al di là (100m) si incontra un trivio: a sn si ridiscende prima del paese, a destra si sale a piedi, in centro si sale in macchina (le due strade si incontrano più sopra). Da qui in poi si continua sempre dritti, superando varie località, fino ad una chiesetta (Cappella di Caret) sulla dx, a 1726m, dove la valle si spiana e prosegue fino alla malga Val Grande (1785m). Qui si inizia, normalmente, a vedere animali, sulle balze circostanti (aguzzare gli occhi). Dalla malga la strada ricomincia a salire con maggior decisione, fino al bivacco.

2) cima Rovaia (2525m): più che una cima è un costone che separa l’inizio della val Grande dalla valletta di Tremonti. Vi è stato organizzato un museo di guerra, per le notevoli fortificazioni che vi si trovano. Si sale per due vie: l’una subito al parcheggio (indicazione a dx); l’altra poco più avanti, presso il santellone di Gussano. La prima, più diretta, non è ben segnata alla fine, in occasione di una sorgentella, dove bisogna girare subito a sn, altrimenti occorre un certo spirito di avventura. La seconda, meglio segnata, è più lunga per una deviazione iniziale pianeggiante

3) per la val Bighera al lago Seroti inferiore (2200m): la val Bighera è una breve convalle che cade da sinistra all’inizio della val Grande, e permette il collegamento con la zona dei laghi Seroti e col Mortirolo. E’ un percorso notevole, perché dà accesso al Senter de l’Asen, che dal lago Seroti va al bivacco Occhi, permettendo un percorso ad anello, altrimenti impossibile. Se dopo il ponte dell’Acqua Calda, al trivio si prende la strada in centro, che sale con più ampio giro, ed incontra un’altra strada proveniente da Grano (altra frazione di Vezza), subito dopo questo incrocio (od anche prima, sulla strada per Grano) si trova la mulattiera che sale in val Bighera (a dx del torrente), fino alla malga Bighera (2027m). Qui non si segue la strada a sn che sale al Mortirolo, ma si entra nella piana a dx, che, giunti al fondo, permette di salire per sentierino fino a subito dopo il lago Seroti. Non ricordo se il sentiero sia segnato all’inizio, o meno. Comunque è facile da trovare, facendo riferimento alle malghe appena sopra (casere degli Alberi), da dove transita.

4) el Senter de l’Asen: questo bel percorso porta dal primo lago Seroti fino al bivacco Occhi (Plas de l’Asen), rimanendo sempre sopra i 2000m, e raggiungendo anche, nel punto più alto, i 2600, correndo sul versante sn (dx orog.). Specie nell’ultimo tratto permette l’incontro con veri e propri branchi di cervi e camosci. Poichè nel suo percorso viene incrociato da due vallette salenti dalla val Grande, quella di Tremoncelli e quella di Riguccio, è possibile accorciarne il percorso, salendo o scendendo da questi due accessi, per sentieri segnati.

Il sentiero parte dietro il lago, nella piccola piana sottostante. Adesso è ben segnato, per cui non si sbaglia. Comunque, si attraversa a destra la spianata, si sale sulla spalla verso il Tremoncelli e, al successivo incrocio, si prende a dx (a sn si sale al Tremoncelli ed ai laghi alti Seroti). Da qui si prosegue sempre in saliscendi, sul versante occidentale della val Grande, superando varie vallette. Si raggiunge il punto più elevato ad Est del monte Tremoncelli, poi si discende man mano, superando la valletta del Tremoncelli e poi quella di Riguccio, fino alla discesa finale sull’Occhi. Non è un percorso difficile, ma ci sono varie occasioni per farsi male: EE.

5) valletta del Tremoncelli: salendo per la val Grande, poco prima di giungere alla chiesetta del Caret (1700m), a sinistra si trova una deviazione che attraversa subito un ponticello, con indicazione Tremoncelli. Il sentiero è segnato, e sale prima ad un bait del pastur e poi ad una grande conca, a circa 2500m, dove incontra il Senter de l’Asen. Qui si può tornare per lo stesso (sotto il bait del pastur si trova anche un altro sentiero segnato che svolta a dx,scendendo, attraversa il torrente e riporta in valle più in basso), oppure girare a dx per il Senter, fino ad una spalla ben visibile, e discendere nella valle di Riguccio, dove si prosegue fino all’Occhi o si discende in valle direttamente.

6) valletta di Riguccio: giunti a malga val Grande (1785m), invece di proseguire verso l’Occhi si prende una deviazione che sale in diagonale verso sinistra, prima verso una presa d’acqua, poi avanti ancora per circa mezzo km, dove gira all’indietro, salendo fino all’imbocco alto della valletta di Riguccio dove si trovano due bei ruderi (2000m). Proseguendo sul fondo valle (percorso segnato) si incrocia, nei pressi di una fontana, il Senter de l’Asen che scende da sn da un goletto che porta alla valletta di Tremoncelli (vedi precedente), mentre a dx porta all’Occhi, per bel percorso ricco di animali. Se invece si continua a salire, tenendo la spalla dx del monte, si giunge al lago Riguccio (2524m). Dal lago si può ridiscendere per un sentiero che inizia subito dopo, e scende a dx in diagonale verso l’Occhi. Salendo ancora si raggiunge, passando per il Sasso Grande (2669m), la cresta che può essere percorsa verso dx fino al passo di Dombastone.

6a) al bivacco Occhi passando per Riguccio  (o Reguccio), con traccia GPS

7) passo di Dombastone (2546m): dal bivacco Occhi si prende a sn e si attraversa il torrente, imboccando il Senter de l’Asen, che scende in diagonale da sn. Più sopra, lo si abbandona per sentiero segnato che sale a dx, lungo le ampie piane che portano sotto il passo. Stando attenti ai cervi, che qui abbondano, arrivati sotto il passo, dove il monte sale più bruscamente, il sentiero sale zigzagando, con qualche franetta senza difficoltà, fino al bel passo. Poco prima del passo, verso sn, si stacca un percorso che poi sale in cresta e porta al lago Riguccio (vedi prec.).

8) Sasso Maurone (2723m): bella cima, raggiungibile con facilità dal passo Dombastone. Dal passo si sale verso dx per sentiero di cresta, ben tracciato e senza problemi. Dopo la vetta, solo un breve tratto separa dalla boc.ta Maurone, che divide il Sasso dal corno Bechi; ma si tratta di cresta frastagliata ed esposta, non percorribile ai più, e forse neppure ai meno.

9) bocchetta Maurone (2700m): divide Sasso Maurone dal Corno Bechi, che è da qui raggiungibile per sentiero di cresta. La si raggiunge aggirando il Sasso Maurone nelle piane sottostanti, muovendosi verso dx fino a superare uno sperone roccioso (tracce). Qui si entra in una bella valletta che si sale senza problemi, tenendosi a dx, fino ad incrociare un sentierino che porta alla bocchetta salendo in diagonale verso sinistra.

10) dal Caret al sentiero del Pastore: dietro la chiesetta di Caret (1726m) si trova un sentiero segnato che sale sul pendio retrostante, tenendosi sul crinale che separa il pendio da un torrente, e che sale fino ad incontrare il sentiero del Pastore, che, partendo dal bivacco Occhi giunge fino a cima Rovaia, tenendosi sopra i 2000m, parallelo al senter de l’Asen, ma sul versante orientale della valle. E’ possibile salire ulteriormente, puntando un poco a sinistra, forse fino a raggiungere il sovrastante sentiero dei Camosci (possibilità non da me accertata).

11 passo di val Canè (2699m):  a destra del bivacco Occhi parte un sentiero che risale un poco la valle e poi affronta il pendio, tornando in diagonale all’indietro. Sale con tranquillità fin sotto le rocce che fasciano il passo (qui c’è la possibilità di incontrare lo stambecco), poi affronta la salita in modo più deciso, con qualche passaggio scivoloso di troppo. L’ultimo tratto è per EE, se non lo hanno sistemato (toboga fangosi sul sentiero).

12) sentiero del Pastore: parte a destra del bivacco Occhi, tornando all’indietro e guadagnando quota. Superato l’ultimo canalone (scivoloso), inizia a salire e si porta sopra i 2200m, dove rimane per lunga tratta. Si abbassa poi, superato il Tirlo e cima di Relle, sotto cima Rovaia, dove al fine risale, con poco criterio. Qui, fortunatamente, è possibile prendere una deviazioe a dx che invece scende e ritorna a valle.

13) passo di Pietra Rossa (3040m): costituisce il collegamento con la valle delle Messi ed il bivacco Linge (alta via Camuna). Dall’Occhi si esce a sn e si seguono le indicazioni. Meglio, comunque, superare il torrente e risalire la valle da quella parte, fino a ricongiungersi con il percorso segnato, che resta a dx del torrente. Si giunge sotto il cosiddetto Pulpito (2400m), cui si sale da dx. Qui la valle gira a sn, ed il sentiero, ben segnato, sale per sfasciumi, fino a quando gira a dx e si innalza in diagonale fino ad entrare nella valletta che scende dal passo. Nel tratto traverso, qualche catena aiuta i timorosi. Giunti al passo, prima di tornare, è possibile salire con una certa facilità sul cornetto che sorge a sn per chi sale (Nord), appena prima del passo. Si sale per percorso libero e tracce, aggrappandosi ai bei massi. Sul percorso possibile incontro con lo stambecco.

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al bivacco Occhi

all'Occhi con la neve

meta privilegiata per gite con ciaspole, il bivacco Occhi è aperto tutto l'anno

in val Bighera

la salita in val Bighera permette giri ad anello sul "Senter de l'Asen"

a cima Rovaia

nella valletta di Tremoncelli

valletta poco frequentata se non dai grandi selvatici

dalle baite Riguccio alla valletta di Tremoncelli

salendo alle baite Riguccio, si può arrivare alla valletta di Tremoncelli per il "Senter de l"Asen"

dal lago Riguccio al passo Dombastone

dalle baite Riguccio, salendo sul versante destro, si giunge al lago Riguccio, e da qui, per cresta, al passo di Dombastone

passo di Dombastone e Sasso Maurone

passo cosiddetto perché il sant'uomo vi si recava sovente con le sue parrocchiane

bocchetta Maurone

non conosco il vero nome di questa suggestiva bocchetta tra Sasso Maurone e Corno dei Becchi

passo di val Canè dall'Occhi

si sale direttamente dal bivacco Occhi, per sentiero segnato

Sentiero del Pastore

immagini un poco disordinate di una traversata per il "sentiero del pastore", dal bivacco Occhi

"Senter de l'Asen"

percorso dal lago Seroti fino a sopra la conca di Tremoncelli, e ritorno, con salita al Corno dell'Omacciolo (tre date diverse)