la val Daone

“T’han veduto in Val Daone – tra le raffiche del vento – balzar fuori all’improvviso – forte e bello d’ardimento – come Lupo dalla tana – Granatiere di Toscana”

(contrariamente a quanto indicato dal nome, il 77° e 78° reggimento “Lupi di Toscana” erano costituiti da fanti bresciani e bergamaschi)

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La val Daone, che nella parte superiore prende il nome di val di Fumo, conclude a Sud l’Adamello trentino, così come la val di Genova lo termina  a Nord. E’ una valle lunghissima, che dapprima sale verso NO, fino al lago di malga Boazzo (1224m), poi gira decisamente a Nord, nel tratto val di Fumo, dividendo il gruppo dell’Adamello in due catene, quella che va dalla Lobbia – monte Fumo fino al Blumone, e quella che dal Crozzon di Lares scende, (per il Carè Alto) fino  al Corona ed al Dosso dei Morti. (L’Adamello vero e proprio fa invece capo, verso Sud, alle valli Camune (Adamè, Salarno e Miller).

Il gruppo dell’Adamello si conclude, in realtà, poco più sotto della val Daone, nella valle Aperta di Condino, nel trentino, e nella valletta di Bruffione, nel bresciano, dove si ha il passaggio dal siliceo adamellino al calcareo della fascia bassa che attraversa da Est ad Ovest le prealpi bresciane e bergamasche (proseguendo oltre da entrambe i lati).

E percorsa dl fiume Chiese, che prosegue nella val Sabbia e transita per il lago d’Idro. Geograficamente sta quindi nello spartiacque bresciano, come la val di Scalve per la val Camonica. Del resto, il Re di Castello, la prima delle vette che sfiorano i 3000 che si incontrano all’inizio della val di Fumo, è il monte più frequentato dai bresciani non Camuni, dopo Guglielmo, Corna Blacca e Blumone.

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Possiamo dividere la valle in tre centri di interesse escursionistico (saltiamo i paesi di Daone e Praso, che fanno capo al Dos dei Morcc, più facilmente accessibile dalla valle di Bondone, da Roncone):

1) In basso, a Sud, la località di Boniprati, con il rifugio Lupi di Toscana (covo di delizie culinarie), che dà accesso ai monti cima Pissola (2063m), cima Maresse (2101m), cima Clevet (2148m), Cingolo Rosso (2181m) e monte Lavanech (2229m). Centro delle escursioni è la malga Table (1616m), raggiungibile da Boniprati in automobile (almeno in estate-autunno).

2) In centro, a circa 900m, la piana di Vermengoi e Pracul, che danno accesso da una parte (Nord), alla Valbona (da non confondere con i laghi di Valbona, di Tione.Zeller), con le baite di Staboletto, la malga Valbona, fino al passo del Frate; a Sud, al lago di Casinei ed alla bocchetta di Remà (o di Casinei), ed, con altro itinerario, al passo di Serosine.

3) Superiormente, prima di divenire val di Fumo, il lago di malga Boazzo (1225m), da cui, verso NE si sale nella splendida, ma faticosa, valle di Danerba, fino al passo Porte di Danerba (2718m); verso SO, per la valle del Leno, si raggiunge il passo del Termine, che porta alla piana del Gaver.

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Escursioni

1) giro ad anello da Boniprati-malga Table alla sella di Bondolo: da m.ga Table (1616m), dove è obbligo parcheggiare, si prosegue per la strada verso sn, in direzione m.ga Pissola. Poco prima di m.ga Pissola, si stacca a dx un sentiero in diagonale, che transita sotto cima Pissola, poi cima Maresse, cima Clevet ed infine giunge poco sotto al Cingolo Rosso (2181m), sul quale è facile salire. Da qui si scende, per strada militare, alla sella di Bondolo (2000m), dove, girando a destra, si scende a malga Clef (1720m), che si può anche saltare, e poi a malga Clevet (1727m), da cui, per lunghissima strada, si torna a m.ga Table.

2) salita a cima Pissola (2063m): (percorso tipicamente invernale) da malga Table (che in inverno si deve raggiungere da Boniprati), si può salire direttamente per la cresta, oppure si gira per poco verso destra e poi si affronta la salita, se presenti tracce di salitori. Si giunge con facilità all’anticima. Per la cima, occorre affrontare una cresta, più o meno difficile a seconda della neve.

3) monte Lavanech (2219m): da malga Table si prende a dx, per la strada di malga Clevet. Il percorso, per strada, è lungo e noioso: potete variarlo raggiungendo un piccolo cimitero militare (vicino) ed il lago di Maresse (1831m) (lontano), indicati. Giunti a m.ga Clevet, proseguite fino a m.ga Clef e poi a m.ga Cleaba (1727m). Qui, finalmente, si abbandona la strada e si sale verso sn (NO) alla evidente bocchetta a sn del Lavanech. Dalla bocchetta si sale, costeggiando il vecchio sentiero invaso dagli ontani, fino a raggiungere la cresta sommitale, che si percorre senza grosse difficoltà sino alla vetta.

4) baite di Staboletto (1502m): luogo delizioso di piccole casette magistralmente riattate. Tutto intorno, altre possibili passeggiate, fino a malga Stabolone (1829m) oppure a malga Valneda (1596m) e Valbona (1734m), da dove parte un sentiero più alpinistico, per il passo del Frate o, addirittura, per le Porte di Danerba. Si parte da Vermengoi (903m), nei pressi di un alberghetto (indicazioni); ci si porta all’inizio della Valbona, dove il sentiero sale verso sinistra, ben selciato e con corrimani in legno. Per gli avventurosi, invece, vi è un sentiero a destra, che risale la sponda opposta, non indicato, ma abbastanza semplice, e che porta alla malga Rolla di sotto (1571m), da dove rientrate a malga Valneda per strada. Comunque, il sentiero ufficiale porta fino ad incrociare una strada carreggiabile (sale da Daone). Girando a sinistra si raggiungono in breve le baite Staboletto, mentre a dx si va verso m.ga Valneda e poi m.ga Valbona. Dopo le baite Staboletto, in alternativa, si sale verso m.ga Staboletto (1683m) e poi m.ga Stabolone.

5) al lago di Casinei (2059m): da Pracul (930m) si prende la strada che sale verso sinistra (si attraversa il Chiese), con indicazioni Manon. Il percorso è quasi tutto per strada, lungo e noioso, sempre nel bosco. Solo alla fine si sale per sentiero, allo scoperto. Il lago è, però, delizioso.

6) al passo di Serosine (2426m): non lo ho mai percorso, e non ne so nulla.

7) al passo Termine (2334m): al lago di Boazzo, si prosegue fino al termine del lago, e si gira a sn, verso gli impianti ENEL. Qui si parcheggia e si trovano le indicazioni per il passo e per la valle del Leno. L’ho fatto tanti anni fa, traversando al Gaver, e ricordo di aver perduto più volte la strada, a causa delle cattive indicazioni. Può darsi che oggi siano migliori.

8) valle e passo di Porte di Danerba (2718m): questo è il percorso principe della val Daone; è adatto anche a salite invernali (ciaspole), facendo attenzione alle valanghe, visto che i monti sovrastanti sono a picco. Si parte quasi in fondo al lago di malga Boazzo, dopo un ponticello sul torrente Danerba (cartelli indicatori). Non ci si perde mai, perchè il percorso è univoco: ma è lungo e faticoso, specie per i tratti piani, su un terreno impervio e accidentato. Si transita per m.ga Casina Danerba (1637m) e poi per bivacco m.ga Augusta (1944m) (le malghe sono aperte, ma non hanno dotazione di coperte, quindi occorrono i sacchi a pelo). Inizia poi un tratto erto, che può essere percorso sia per sentiero (a dx), sia sul fondo valle. Si sbuca su un piccolo pianoro, e poi la rampa finale. Altro ripiano e altro balzo, fino al passo, che si raggiunge da dx (generalmente con neve). Al passo una fortificazione piena di fascino.

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cima Pissola (con neve)

salita con neve, in varie situazioni climatiche

monte Lavanech

due salite: la prima dalla valle Aperta, per la sella di Bondolo; la seconda da malga Table, con nebbia

baite di Staboletto

baite di Staboletto (1502m) e malga Stabolone (1829m)

valle e Porte di Danerba

immagini autunnali, estive ed invernali: una valle per tutte le stagioni

malga Lavanech

da Daone alla malga Lavanech ed alla malga Clef

camosci al passo del Frate

superata malga Danerba, si passa sotto il vallone che scende dal passo del Frate, dove abbondano i camosci